Dal 4 gennaio 2016 al 31 maggio 2018. In mezzo tanti trionfi, ma soprattutto tre Champions League consecutive e mai nessun allenatore c’era riuscito prima. Zinedine Zidane lascia il Real Madrid, lo fa in una conferenza stampa convocata a sorpresa a Valdebebas e con al suo fianco un Florentino Perez per nulla contento. Del resto perdere un allenatore che in pochi mesi, oltre alle tre Coppe dei Campioni, ha messo in bacheca anche una Liga e due Mondiali per club non è facile. “E’ una decisione inaspettata, è stato un duro colpo quando mi ha comunicato la sua scelta, avrei voluto convincerlo a ripensarci ma non è andata così e non posso che prenderne atto e rispettare la sua decisione. Sono triste, ma lo ringrazio per tutto quello che ha fatto e spero che il suo non sia un addio ma un arrivederci a presto”, le parole del presidente Florentino Perez. Lo ha saputo ieri il numero 1 dei “blancos” e probabilmente è rimasto un po’ spiazzato, ma adesso dovrà mettersi al lavoro per individuare il miglior sostituto. Zizou ha spiegato cosa lo ha spinto a prendere una decisione che potrebbe sconvolgere il valzer delle panchine. “Il Real deve continuare a vincere e secondo me per farlo ha bisogno di un cambio – le parole dell’allenatore francese -, di nuovi metodi di lavoro. Io amo questa società, devo tantissimo al Real, ma lascio perchè sono convinto che ha bisogno di cambiare. Il mio può anche essere un arrivederci, il Real mi ha dato tutto e sarò vicino a questa squadra per tutta la mia vita”.
Appena sabato scorso ha vinto la terza finale di Champions League consecutiva, battendo il Liverpool nella finale di Kiev. Sono passati 5 giorni e alle 13 di oggi il mondo Real deve fare i conti con una novità “inaspettata” per dirla alla Florentino Perez. “In questa stagione ci sono stati tanti momenti difficili ed è allora che ti domandi se sei la persona giusta, che rifletti. Continuo a dire e a pensare che i giocatori hanno bisogno di nuovi metodi di lavoro, di cambiare, questo è un club molto esigente con i suoi calciatori e arriva un momento in cui non si può chiedere di più – spiega Zidane -. I ragazzi lo sapevano, ho parlato con Sergio Ramos, ha capito le mie ragioni e mi ha augurato buona fortuna. In questi giorni parlerò anche con gli altri giocatori, sono grato a tutti loro per quello che hanno fatto. La decisione è stata mia, dopo tre anni credo che sia arrivato il momento di andar via, penso sia meglio chiuderla qui invece di correre il rischio di fare errori, sono un vincente e se penso che non si possa ottenere il massimo non sto bene”. E il futuro? “Non sono stanco di allenare, continuerò a farlo, ma adesso non cerco un’altra panchina”, ha assicurato Zidane che ha allenato il Real per quasi 900 giorni. “Il ricordo più bello? Il primo giorno, quando il presidente mi ha portato qui. Lo ha fatto anche quando ero un calciatore e il Real è un sogno per ogni giocatore. Il mio rapporto con Florentino Perez non cambierà”.
“Per me non è un giorno triste, ho riflettuto molto prima di prendere questa decisione, il mio è un arrivederci, ma non torno indietro sulla decisione che ho preso”, aggiunge Zizou che ringrazia i tifosi, ma li bacchetta anche per i fischi alla squadra nei momenti difficili, poi assicura che nella sua decisione non hanno avuto alcun peso le parole di Cristiano Ronaldo, e quindi il suo probabile addio, dopo la finale di Champions League. “Non hanno nulla a che vedere con la mia scelta. Se non avessimo vinto a Kiev sarei rimasto? Non lo so, ma può essere”, ripete due volte Zizou.
(ITALPRESS).
ZIDANE LASCIA IL REAL “È IL MOMENTO GIUSTO”
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