ROMA (ITALPRESS) – “Patrick Zaki sarà scarcerato, anche se rimane ancora sotto processo. Un passo avanti enorme nella direzione della giustizia. Oggi scenderemo in piazza con uno stato d’animo diverso. Finalmente”. E’ quanto si legge sul profilo twitter di Amnesty Italia.
“La notizia che tanto aspettavamo. Patrick Zaki sarà scarcerato. Speriamo presto di poterlo riabbracciare qui a Bologna”, scrive su Twitter il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, alla notizia della scarcerazione dello studente egiziano dell’Alma Mater in carcere nel suo Paese da 22 mesi. Soltanto stamattina Amnesty Italia non era fiduciosa rispetto all’esito dell’udienza a Mansura (“Speriamo il meglio ma temiamo il peggio. Intanto non si ferma la mobilitazione”, scriveva l’ong su Twitter), poi poco dopo mezzogiorno la notizia che Bologna, città che Zaki ha scelto per studiare e di cui è cittadino onorario, e i tanti attivisti e le istituzioni, a partire da Regione, Comune e Università, che sin dal primo momento si sono mobilitati per chiedere la liberazione dello studente.
“Siamo davvero col fiato sospeso – aggiunge la vicesindaca di Bologna, Emily Clancy, a margine di una conferenza stampa – perché abbiamo letto che dovrebbe essere scarcerato tra stasera e domattina, ma ancora in attesa della sentenza definitiva che comunque è inappellabile. Dovrebbe essere l’1 febbraio e ancora non possiamo tirare un sospiro di sollievo, però anche l’abbraccio di ieri sera di Bologna l’ha dimostrato, Patrick ti aspettiamo a Bologna”. Per il presidente della Regione Stefano Bonaccini è “una bellissima notizia, la prima dopo due anni di sofferenza e privazione della libertà”. “Il rilascio di Patrick Zaki – scrive su Facebook – in attesa della prossima udienza premia in primo luogo la sua tenacia, la sua forza e quella dei suoi familiari e dei suoi amici e compagni di studi, che mai si sono arresi di fronte a una detenzione inaccettabile, perché non si possono certo processare le idee”. “E’ un primo spiraglio, ma non ci basta – ribadisce il governatore -. Insieme all’Università di Bologna e alla città di Bologna e a tutti coloro che in questi mesi si sono mobilitati, a partire dall’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, continuiamo a chiedere la liberazione definitiva di Patrick. Anche per questo ribadiamo la necessità della concessione della cittadinanza italiana a Patrick Zaki, come richiesto nella mozione approvata alla Camera nel luglio scorso”. Per Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, “l’incubo è finito”.
“Libero. Finalmente libero. La notizia ci riempie di gioia – commenta Emma Petitti, che oggi sarà “con uno spirito diverso” a Rimini alla mobilitazione in suo favore -. Un risultato per il quale ci siamo battuti e che finalmente è diventato realtà. Anche se non abbiamo mai perso la speranza questi mesi sono stati lunghi e difficili, soprattutto per Patrick, chiuso in carcere ingiustamente. Mi ero spesa in prima persona, al momento del mio insediamento alla presidenza dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna affinché Zaki venisse liberato e ora ci siamo. Tra poche ore potrà riabbracciare la sua famiglia e spero che presto potremo vederlo qui a Bologna”.
“La scarcerazione di Patrick Zaki – osserva Andrea De Maria, deputato PD e Segretario di Presidenza della Camera – è certamente una buona notizia, dopo 22 mesi di sofferenza per una detenzione ingiusta e immotivata. Non dobbiamo però interrompere la nostra mobilitazione. Ora bisogna esercitare ancora il massimo di pressione sulle autorità egiziane perché si arrivi alla assoluzione per un cittadino perseguito per le sue opinioni e per avere difeso i diritti civili”. E’ commossa Rita Monticelli, la professoressa di Zaki al master Gemma dell’Università, di cui è coordinatrice. “Patrick Zaki sarà scarcerato stasera o nei prossimi giorni. Grande commozione, gioia per la sua vita, e gratitudine per tutte le persone che sostengono Patrick. E non ci fermeremo finché non sarà assolto”, scrive su Facebook.
Proprio ieri pomeriggio Monticelli, eletta a ottobre in Consiglio comunale nella lista Pd, era intervenuta in aula con queste parole: “Forse qualcuno potrebbe chiedere perché tanto scalpore per un cittadino egiziano. Perché al di là di ogni barriera di nazionalità e appartenenza, Bologna è la città dei diritti, dell’accoglienza e della solidarietà come posizione politica. Perché mentre prendiamo posizioni per Patrick, siamo consapevoli dei molti diritti negati e oppressi in molte parti del mondo e a questi uomini e donne oppresse dovremo rivolgere il nostro impegno”. “A chi – concludeva Monticelli – ci chiede se facciamo bene a far sentire le nostre voci, risponderemo con la voce di Patrick: ‘Non dimenticatevi di me. Se non vi dimenticate di me, forse tornerò presto’”. Sempre ieri, poi, ai Giardini Margherita in tanti hanno partecipato alla manifestazione promossa da Amnesty in supporto dello studente egiziano. “Il sogno si è realizzato. Oggi Patrick Zaki potrà abbracciare la sua famiglia e, simbolicamente, tutte e tutti coloro che in questi 22 mesi si sono battuti per lui. È un giorno di felicità ma non ci fermiamo, perché Patrick non è stato ancora assolto dalle ingiuste e immotivate accuse a suo carico e resterà dunque sotto processo. Porteremo avanti la battaglia fino a quando sarà pronunciata la sua definitiva assoluzione”, commenta il consigliere regionale del Pd, Antonio Mumolo. Per Luigi Tosiani, segretario provinciale del Pd di Bologna, la notizia di oggi è “una grande gioia, per tutti noi. Non è vittoria piena, e non ci fermeremo finché non sarà assolto, ma oggi è davvero una bella giornata. Ti aspettiamo a Bologna”.
Anche l’ex sindaco di Bologna, Virginio Merola, esulta sui social. “Accolgo con una grande gioia – scrive in un post – la notizia che il nostro Patrick potrà tornare ad abbracciare la sua famiglia e potrà preparare fuori dal carcere la sua difesa assieme ai suoi legali. Noi ti aspettiamo a Bologna e non smetteremo di portare avanti la nostra battaglia per la libertà di opinione e per la difesa dei diritti umani”.
(ITALPRESS)
Zaki sarà scarcerato ma rimane sotto processo, Bologna lo attende
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