Il Giro d’Italia numero 101 ha un suo padrone in Simon Yates. Alla vigilia del terzo ed ultimo giorno di riposo, il britannico della Mitchelton-Scott va a prendersi di forza, e in maglia rosa, anche la 15esima tappa, la Tolmezzo-Sappada di 176 chilometri, frazione dolomitica in cui mette in mostra, ancora una volta, classe cristallinea e tanta voglia di arrivare sino in fondo. La sua cavalcata verso il terzo centro nella corsa Rcs è una lezione di tattica e di gestione delle forze, tanto che il suo arrivo in solitaria rispedisce Chris Froome nell’anominato dopo lo Zoncolan, allunga la forbice dal secondo della generale, il campione uscente Tom Dumoulin, e fa sprofondare in una crisi nera Fabio Aru, ora definitivamente fuori dalla lotta per il podio. Dopo vari tentativi di allungo al pronti e via, si forma un drappello di attaccanti troppo folto per avere il via libera dal gruppo e dagli uomini di classifica. Tra questi il più pimpante è Giulio Ciccone, che passa per primo sul Tre Croci e che, in discesa, perde terreno sulle strade bagnate dal tedesco Nico Denz, che prende un po’ di vantaggio. Dietro però i big hanno voglia di fare la corsa e Lopez da’ una bella trainata, mettendo in crisi un Fabio Aru irriconoscibile e in difficoltà finanche Chris Froome, l’eroe del Mortirolo. Simon Yates, invece, ha una marcia in più: uno scatto, un altro e Lopez, Pozzovivo, Pinot, Carapaz e Dumoulin pagano dazio alla ‘gamba’ della maglia rosa. Che non conosce sosta e approfitta anche dell’indecisione di chi lo insegue per mettere in bacheca un’altra impresa. “Ho dato tutto, avevo pianificato l’attacco nel finale se avessi avuto la gamba, altrimenti avrei aspettato. Sono felice e stanco – spiega Simon Yates, fratello di Adam – Dumuolin e’ secondo a 2’11? Tom me li puo’ prendere in 35 chilometri a cronometro, non e’ ancora finita”. Il gruppetto dei più immediati inseguitori giunge con un gap di 41″ ed è regolato dalla maglia bianca del colombiano Miguel Angel Lopez (Astana), secondo davanti a Tom Dumoulin (Sunweb), bravo a rientrare dopo aver rischiato di perdere ulteriore terreno. “Chi è il favorito per la vittoria finale? Direi Yates”, è il pronostico lapidario, ma anche un po’ scaramantico, dell’olandese e campione in carica. Quarto Domenico Pozzovivo (Bahrain-Merida), che mantiene la terza piazza nella generale, mentre Fabio Aru, crollato e sostenuto da quasi tutta la Uae Emirates, chiude 69esimo a 19’31”. Una debacle che ha dell’inspiegabile per il campione d’Italia, che aveva nel Giro il suo obiettivo stagionale. Domani terzo ed ultimo giorno di riposo, la corsa Rcs riprenderà martedì con la 16esima frazione, una cronometro individuale di 34,2 chilometri da Trento a Rovereto. Un tracciato che dovrebbe favorire Dumoulin, affatto incline a sventolare la bandiera bianca, e potrebbe rilanciare Froome. Tutti però dovranno ancora fare i conti con Yates, un prospetto di campione che ha scelto le strade italiane per diventare un fuoriclasse.
(ITALPRESS).
YATES SEMPRE PIU’ PADRONE DEL GIRO D’ITALIA N.101
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