Un oro italiano ai mondiali di biathlon mancava da 22 anni ed oggi, insieme, ne sono arrivati addirittura due nella mass start grazie a Dorothea Wierer e Dominik Windisch. Incredibile a Oestersund: se il primo titolo iridato della carriera di Dorothea Wierer era un premio alla stagione della consacrazione di un’atleta già fortissima, che non a caso è anche pettorale giallo in Coppa del mondo, quello che poche ore dopo conquista Dominik Windisch era del tutto impronosticabile.
L’atleta delle Fiamme Gialle, nata a Brunico, scrive una pagina storica per il biathlon italiano. Wierer, quasi impeccabile al poligono (due errori), si è messa prima alle spalle i fastidi fisici che le hanno fatto saltare la staffetta di ieri e poi la russa Yurlova (+4.9) e la tedesca Herrmann (+15.4), tagliando per prima il traguardo in 37:26.4 e ottenendo punti importanti anche in ottica Coppa del Mondo, dove aggancia in testa Lisa Vittozzi, oggi ottava dopo una grande rimonta nel finale (era 28esima). Per l’Italia del biathlon al femminile si tratta di una prima vittoria assoluta a livello iridato, centrata oggi dalla campionessa altoatesina. Grande soddisfazione in casa Fiamme Gialle per la straordinaria medaglia d’oro della portacolori del club gialloverde. Alla finanziera altoatesina sono giunte pochi minuti dopo la fine della gara le congratulazioni del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, del Ministro dell’Economia e Finanze, Giovanni Tria e del Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen.C.A. Giorgio Toschi.
Windisch, da parte sua, che non era neppure certo di partecipare alla mass start prima dei Mondiali e ha dovuto racimolare altri punti preziosi per entrare nei primi trenta, si è presentato al quarto e ultimo poligono in undicesima posizione, con 54″3 di ritardo dal russo Garanichev e praticamente lo stesso distacco da sua maesterà Johannes Boe, dominatore della stagione. Ci voleva un miracolo per arrivare alla medaglia, è arrivato addirittura il trionfo. L’impresa di Windisch resterà per sempre nella storia del biathlon, perché una gara così pazza, seppure in uno sport altamente imprevedibile, quasi mai si era vista. L’altotesino di 29 anni, che arriva dallo stesso piccolo comune di Wierer, Rasun, ha dimostrato una condizione invidiabile sugli sci, perché, altro merito indiscutibile, ha avuto il merito di presentarsi al top della forma nell’appuntamento più importante dopo tutti i problemi emersi durante la stagione. Non è mai salito sul podio in Coppa del mondo, ma ha vinto addirittura la medaglia d’oro, chiudendo con 22″8 sul francese Antoni Guigonnat, che sembrava fuori gara dopo gli errori al primo poligono ed è andato a vincere la medaglia d’argento, e 23″3 sull’austriaco Julian Eberhard, medaglia di bronzo. Johannes Boe, con sette errori, è finito addirittura 13°, peggior risultato stagionale.
(ITALPRESS).