Parla belga la prima tappa nel Belpaese del 101esimo Giro d’Italia. Lasciato Israele e approdato in Sicilia, il gruppo si inchina ad un autentico ‘acchiappa-classiche’ come Tim Wellens. Il 26enne capitano della Lotto-Soudal, che in questa stagione ha messo in bacheca la Freccia del Brabante, ha vinto di forza la quarta frazione, la Catania-Caltagirone di 202 chilometri, nemmeno fosse ancora immerso nelle atmosfere del Nord. Wellens ha messo in riga il canadese Michael Woods (EF Education First-Drapac p/b Cannondale) e l’azzurro Enrico Battaglin (LottoNL-Jumbo), che, nel tratto più duro della rampa finale, ha provato a fare la differenza, venendo però risucchiato dalla spinta propulsiva del trionfatore di giornata, contro il quale c’è stato poco da fare. “Ho fatto un doppio sprint: grazie alla squadra prima ho preso del vantaggio per affrontare la salita conclusiva, poi ho aspettato prima di dare tutto all’arrivo – spiega soddisfatto Wellens dopo lo spunto da fuoriclasse – Si’, era un traguardo adatto alle mie caratteristiche, ma non e’ stato facile”. Quinto e migliore degli italiani Davide Formolo (Bora-Hansgrohe), mentre Domenico Pozzovivo (Bahrain-Merida) è nono con un ritardo di 4″. Fa decisamente peggio il britannico Chris Froome (Sky), che paga dazio alle fatiche finali e perde 17″ dai big, in primis dall’australiano Rohan Dennis (Bmc), abile a conservare la maglia rosa di leader della classifica generale.
Dopo 24 chilometri dal pronti e via, ritardato dalla protesta di centinaia di persone contro Israele, si avvantaggiano in cinque: la maglia azzurra Enrico Barbin (Bardiani-CSF), a caccia di punti preziosi per confermarsi re degli scalatori, gli altri due azzurri Jacopo Mosca (Wilier-Selle Italia) e Marco Frapporti (Androni-Sidermec), il francese Quentin Jauregui (AG2r), per un po’ maglia rosa virtuale, ed il russo Maxim Belkov (Katusha-Alpecin). Gli attaccanti raggiungono un vantaggio massimo di quasi tre minuti e mezzo, mentre alle loro spalle, la Uae Emirates di Fabio Aru allunga il gruppo con un’azione più dimostrativa che altro. La fuga ovviamente perde di smalto e lentamente gli attaccanti si arrendono per il gran lavoro delle squadre più attese. Quando il plotone si ricongiunge iniziano i tentativi personali: ci prova prima Edoardo Zardini (Wilier Triestina-Selle Italia), stoppato da Valerio Conti (Uae Emirates). Il romano parte a testa bassa e riesce a mettere in cascina 25″, un bottino che però si estingue ai 3.300 metri dall’epilogo. Battaglin ha la gamba ‘calda’ e si traverste da finisseur, Wellens non perde tempo e, mentre la maglia bianca Schachman finisce a terra, mette la sua firma sul traguardo di Caltagirone. Domani secondo dei tre appuntamenti in Sicilia con la quinta tappa, la Agrigento-Santa Ninfa (Valle del Belice) di 153, pianeggiante sino a meta’ tracciato per poi dare spazio a qualche difficolta’ non trascendentale. Dopo il rifornimento a Menfi, ecco tre Gran Premi della Montagna, tutti di quarta categoria, a Santa Margherita di Belice (Km. 90,7), Partanna (Km. 111,8) e Poggio Reale Vecchia (Km. 132,3). Due i Traguardi Volanti, a Montevago (94,1) e Poggioreale (128,4). Finale non banale, con una discesa leggera fino ai 2200 metri ed uno strappo di 1,2 Km con pendenze fino al 12%. Poi la strada scende di nuovo per risalire sino ai 250 metri conclusivi che potrebbero incoronare un altro attaccante di giornata.
(ITALPRESS).