Parliamo del voto assistito, cioè di come possono votare disabili, non vedenti e altre persone afflitte da malattie invalidanti. Dal certificato medico alle modalità di annotazione permanente del voto assistito.
Il voto assistito è concesso agli elettori fisicamente impediti. Tutti i cittadini italiani hanno diritto al voto, anche i ciechi, i disabili e chi è –purtroppo- colpito da condizioni mediche che gli impediscono una votazione in piena autonomia.
Voto assistito
Gli elettori “fisicamente impediti” possono esercitare il loro diritto al voto sfruttando l’assistenza di un altro elettore che sia stato volontariamente scelto come accompagnatore. Non è necessario che l’accompagnatore sia iscritto nella lista elettorale del medesimo comune.
Per avere il voto assistito è necessario il certificato medico?
No, se la disabilità è evidente.
Il voto assistito, in realtà, è nato per tre ipotesi tipiche: non vedenti, amputazione degli arti superiori, paralisi. Se l’invalidità non è evidente sarà necessario un certificato medico.
Il certificato medico deve attestare che l’infermità fisica impedisce all’elettore di esprimere il voto senza l’aiuto di altro elettore e che dunque dovrà essere “assistito”.
Si può ottenere il voto assistito senza certificato medico?
Lo Stato, quando si tratta di voto assistito è molto chiaro: spetta al presidente del seggio valutare, di volta in volta, l’effettività dell’impedimento.
In ogni caso, il certificato medico per ottenere il voto assistito è gratuito. L’impedimento, infatti, quando non è evidente come i tre casi ipotizzati in precedenza (cecità, mancanza degli arti e paralisi), potrà essere dimostrato mediante esibizione di apposito certificato rilasciato, immediatamente e gratuitamente, dal funzionario medico designato dell’ASL. Non serve alcuna marca da bollo e il certificato è finalizzato esclusivamente al voto.
Farsi accompagnare in cabina elettorale
In caso di disabilità, farsi accompagnare in cabina elettorale è possibile ma ci sono alcune condizioni:
- L’elettore accompagnatore non può assistere più portatori di handicap. L’accompagnatore dovrà essere esclusivo di un unico assistito.
- L’accompagnatore deve essere iscritto a una lista elettorale (deve aver diritto al voto).
Non vi sono altri vincoli. La persona con disabilità potrà scegliere un qualsiasi accompagnatore, sia esso un familiare o un amico, sia esso residente nel proprio comune o in altra zona d’Italia.
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Annotazione permanente del voto assistito
In caso di arti amputati, cecità o altre infermità permanenti, è possibile ottenere l’annotazione permanente del voto assistito così, di elezione in elezione, non sarà necessario rifare il certificato medico per la votazione assistita.
In questo contesto, si parla di un libretto nominativo rilasciato direttamente dal Ministero dell’Interno – Direzione Generale dei Servizi Civili. All’interno del libretto stesso è indicata la categoria «ciechi civili» ed è riportato uno dei seguenti codici: 10; 11; 15; 18; 19; 05; 06; 07.
Il libretto del Ministero non è l’unico modo di assegnazione permanente per il voto assistito. La legge n. 17/2003 prevede che l’annotazione del diritto di voto assistito possa essere inserita – in via permanente e su richiesta dell’interessato – direttamente sulla propria tessera elettorale. L’annotazione dovrà essere fatta a cura del Comune di iscrizione elettorale mediante apposizione di un corrispondente simbolo o codice sulla tessera elettorale, nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di riservatezza personale e in particolare della legge n. 675/1996 (norme sulla tutela della privacy). Per l’annotazione permanente del voto assistito sarà necessario un certificato medico attestante una invalidità di tipo permanente.
Voto domiciliare
Non solo voto assistito, in caso di votazioni, le persone con gravi handicap possono accedere al voto domiciliare, cioè possono votare a casa. Per tutte le informazioni su questa evenienza vi rimandiamo alla pagina dedicata al voto domiciliare.