Vodafone Italia è stata una delle aziende apripista nel nostro Paese per l’introduzione di politiche di welfare verso i propri dipendenti: dal 2014 ha iniziato a prevedere nella contrattazione il lavoro flessibile con oltre 3.500 dipendenti su circa 6.500 che possono scegliere di lavorare da remoto un giorno a settimana; due anni dopo, da novembre del 2016, introduce un percorso di ascolto che ha impegnato in prima persona l’AD Aldo Bisio, il quale ha definito la propria «agenda dell’inclusione» dotandosi di un «inclusion commitment» che riconosce la diversità e la valorizza. La scelta di attuare piani aziendali all’insegna dell’inclusione significa per Vodafone favorire lo scambio di conoscenze reciproche tra generazioni diverse (con il progetto «Digital Ninja» per esempio nativi digitali affiancano colleghi più senior per aggiornarli nella continua evoluzione dell’ecosistema digitale) e promuovere la valorizzazione delle diverse culture interne all’azienda attraverso percorsi dedicati ai neoassunti.
Proprio per l’alto livello di occupazione femminile (il 58% del totale) e la sua valorizzazione con la popolazione manageriale composta per il 35% da figure femminili, «Vodafone si è storicamente distinta per le numerose iniziative a sostegno della maternità e per l’impegno nella valorizzazione della leadership femminile – commenta Ilaria Dalla Riva, direttore Risorse Umane e Organizzazione di Vodafone Italia -. La maternità in Vodafone è retribuita a stipendio pieno per 9 mesi e mezzo, mentre garantiamo sempre la presenza di almeno una donna nella rosa di candidati per una promozione o un’assunzione». Quando era ancora Omnitel, il gruppo ha stipulato un accordo sindacale (ancora in vigore) che prevedeva per tutte le mamme la copertura al 100% dello stipendio dei 4 mesi di congedo facoltativo ai quali si aggiungono i 5 mesi di legge. Per le mamme che lavorano nei call center sono previsti turni agevolati mentre le mamme degli altri settori, in coerenza con le esigenze organizzative, hanno la possibilità di accedere a soluzioni part-time anche temporanee. Lo smart working viene raddoppiato per le mamme e i papà al rientro dalla maternità o dal congedo di paternità (con un giorno in più alla settimana) e col «maternity angel» le neo mamme possono fare affidamento su una persona all’interno dell’azienda che le tiene costantemente aggiornate per facilitare il loro rientro
Vodafone non si dimentica neanche dei papà: dal 1° aprile 2018 è attiva inoltre una «paternity policy» che prevede due settimane retribuite al 100% per i dipendenti che hanno diritto al congedo di paternità. E per i bimbi ci sono gli asili nido aziendali nelle sedi di Milano (l’innovativo quartier generale al Lorenteggio), Padova e Napoli. Oltre alle «ferie solidali», Vodafone riconosce diritti e welfare anche ai dipendenti che hanno scelto un’unione civile, dalla licenza matrimoniale per le coppie dello stesso sesso fino all’estensione della copertura sanitaria integrativa.
(ITALPRESS/WEWELFARE.IT).