L’arrivo di Orbetello lo aveva “puntato” ed in realtà era stato di parola. Dopo la mezza delusione di Fucecchio, infatti, anticipato sul traguardo da Ackermann, il campione italiano Elia Viviani si è imposto sul traguardo della terza tappa del Giro, salvo poi essere declassato per una irregolarità in piena volata nei confronti di Matteo Moschetti e lasciare il gradino più altro del podio al colombiano Fernando Gaviria. Un cambio di rotta, netto da parte del campione italiano, con l’avversario bravo a non cadere in terra, ha fatto finire sotto la lente di ingrandimento lo sprint con la decisione della giuria. Viviani non ci sta, la sua squadra presenta ricorso, ma non si torna indietro e Gaviria mette in bacheca la quinta vittoria di tappa nella corsa rosa dopo le quattro nel 2017, indossando anche la maglia ciclamino. “Difficile sorridere o essere felici quando ad un tuo amico succede questo. Elia è un bravo corridore, mi dispiace che oggi gli sia successo questo, per me non ha sbagliato niente, per me ha vinto lui oggi” ha detto il colombiano, tornato indietro per la premiazione dopo che aveva già lasciato la zona dell’arrivo. “Penso sia stata una decisione estrema, Elia non guarda dietro e quando lo fa non è con intenzione, voleva fare una bella volata e vincere la tappa e l’aveva fatto”.
La classifica generale rimane immutata, con lo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma) che in virtù della vittoria nella prima tappa a cronometro con arrivo a Bologna, rimane in rosa con 19″ di vantaggio su Simon Yates e 23″ su Vincenzo Nibali. La gara odierna, nel ricordo di Leonardo da Vinci a 500 anni dalla morte, è stata caratterizzata dalla fuga pronti via del 30enne giapponese Sho Hatsuyama del team Nippo-Vini Fantini-Faizanè, che ha raggiunto un massimo vantaggio di 7’10”. La sua azione è stata altalenante, ma non poteva avere possibilità di successo, infatti si è conclusa dopo 144 km a 75 km dalla conclusione della tappa. Nel finale, una caduta a poco più di 5 km spezza il gruppo, ma i big sono tutti davanti. Poi la volata con l’epilogo finale dopo l’arrivo. Domani è in programma la quarta tappa: da Orbetello a Frascati di 235 chilometri. Si passa dalla Toscana al Lazio. Si tratta di una frazione molto lunga e sostanzialmente priva di vere asperità altimetriche, ma caratterizzata da una parte finale abbastanza mossa con ultimi chilometri a salire. Gli ultimi 2.5 km sono in salita e dentro la cittadina con pendenze attorno al 4/5% medio con picchi fino al 7%. Mille metri finali interamente in salita con pendenza fino al 4%. Ci sarà da divertirsi.
(ITALPRESS).
VIVIANI DECLASSATO DALLA GIURIA, TAPPA A GAVIRIA
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