ROMA (ITALPRESS) – Scambio di accuse tra Israele e Hezbollah sulla responsabilità della violazione della tregua in corso nel sud del Libano. I bombardamenti israeliani hanno colpito 3 città e il partito sciita accusa l’esercito israeliano di aver attaccato i rimpatriati. Quest’ultimo afferma di aver monitorato l’arrivo dei sospetti in diverse zone del sud del Libano. I libanesi continuano a tornare alle loro case un giorno dopo l’entrata in vigore dell’accordo di cessate il fuoco.
Il comune di Khiam, nel sud del Libano, ha chiesto agli sfollati di non entrare nella città se non dopo una dichiarazione ufficiale che lo consente, mentre l’esercito israeliano ha messo in guardia i residenti di 10 città del sud dal rientrare. L’esercito israeliano ha anche annunciato il coprifuoco, avvertendo i residenti del Libano meridionale di evitare ogni spostamento o il trasferimento a sud del fiume Litani dalle 13 alle 17.
Ciò avviene mentre l’esercito israeliano ha affermato di aver monitorato l’arrivo di sospetti in diverse aree del Libano meridionale e ha descritto ciò come una violazione del cessate il fuoco con Hezbollah. Nel frattempo, il deputato libanese Hezbollah Hassan Fadlallah ha accusato Israele di aver attaccato coloro che tornavano nei loro villaggi nel sud del Libano.
Fonti della sicurezza hanno affermato che il fuoco dei carri armati israeliani ha colpito le città al confine sud-orientale del Libano con Israele, un giorno dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco, che proibisce le operazioni militari offensive. Il fuoco dei carri armati ha colpito le città di Markaba, Al-Wazzani e Kfar Shuba, tutte situate entro due chilometri dalla linea blu che delimita il confine tra Libano e Israele. Una fonte della sicurezza ha spiegato che due persone sono rimaste ferite nella città di Markaba.
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