BARI (ITALPRESS) – “La Puglia sta già da tempo lavorando per promuovere un turismo di qualità, lento e a misura d’uomo, che punti ad esaltare le specificità dei luoghi, favorendo percorsi e itinerari nella rete della mobilità slow”. Esprime così la missione del tacco d’Italia la consigliera delegata alle Politiche Culturali della Regione Puglia Grazia Di Bari, sottolineando che “l’iscrizione della via Appia nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco sarà importante anche in quest’ottica, oltre che per quello che riguarda le ricerche e gli scavi archeologici”.
La firma del Protocollo di intesa per la candidatura del sito ‘Via Appia. Regina viarum’ nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco è giunta lo scorso 10 gennaio al termine di un percorso promosso dal Ministero della Cultura e condiviso tra quattro Regioni, tra cui la Puglia. Un percorso che ha visto coinvolti anche i Comuni, le Città Metropolitane, i Parchi, le Università e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. Il tracciato della via Appia rappresenta un patrimonio monumentale, storico e ambientale da valorizzare e salvaguardare.
A proposito di storia, racconta la consigliera Di Bari, “è notizia di questi giorni, ad esempio, la scoperta di un’antica strada nel sito di Muro Tenente a Mesagne, a ridosso della Via Appia. Un ritrovamento importante per conoscere ancora meglio il sistema viario della via Appia, che ancora oggi rappresenta un modello di ingegneria stradale romana. Il sito ambisce a divenire uno dei più grandi Cammini Europei per la sua storia millenaria nella quale si incontrano storia e cultura stratificati nei secoli. Un percorso che da anni è all’attenzione delle Istituzioni”.
La strada che la Puglia ha scelto di percorrere è chiara. “Come Regione – spiega infatti la consigliera – stiamo avendo un dialogo costante con tutte le comunità interessate, e non solo, perché il riconoscimento della via Appia nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco porterà nuove opportunità, che dobbiamo essere preparati a cogliere appieno. Questo è un momento di grande attenzione per noi: stiamo lavorando perché i turisti che arrivano ormai da tutto il mondo possano vivere un’esperienza unica”.
La Via Appia era una strada consolare, che collegava Roma con Brindisi, e che si snodava lungo un tracciato nato per esigenze militari e divenuto poi una strada di grande comunicazione commerciale e di primarie trasmissioni culturali. Un tracciato noto con l’appellativo di “Regina Viarum”, poiché il poeta Stazio dedicò proprio a questa Via una serie di testimonianze di valenza politica, economica e sociale che le valsero la sua millenaria fortuna.
Ancora oggi la Via Appia rappresenta un modello di ingegneria stradale romana, il nerbo della viabilità in Europa e intorno al bacino del Mediterraneo. Non solo, però: “La Via Appia – racconta Grazia Di Bari – è anche un percorso religioso, un Cammino di fede e di incontro da valorizzazione e da mettere in rete in un sistema integrato. In tal senso, il percorso di pellegrinaggio e` diventato metafora di un viaggio alla riscoperta delle radici dell’Europa, poiche´ permette di incontrare e comprendere le diverse culture che costituiscono la nostra identita` comune. Su questi tracciati si incrociano infatti grandi e piccole comunità che custodiscono il territorio e lo straordinario patrimonio monumentale, storico e naturalistico in esso racchiuso”.
L’investimento del Ministero della Cultura nel restauro e nella valorizzazione di alcune evidenze archeologiche situate lungo il percorso del tracciato della Via Appia è massiccio ed è finalizzato anche al rafforzamento dell’offerta di nuovi attrattori in grado di sviluppare in chiave culturale le aree interne attraversate.
“Il sito – afferma la consigliera – ambisce a divenire uno dei più grandi Cammini Europei per la sua storia millenaria. Basti pensare che già nel 2016 il Ministero stanziò 20 milioni di euro a valere sul Piano “Cultura e Turismo” FSC 2014-2020 per il progetto “Appia Regina Viarum”; un intervento di ricerca, restauro e valorizzazione che ha riguardato l’Appia Claudia, ovvero il primo tracciato che da Roma porta a Brindisi. La Via Appia è quindi un percorso che da anni è all’attenzione delle Istituzioni e che negli anni ha portato anche all’istituzione del Parco Archeologico dell’Appia Antica”.
C’è di più che la Via Appia Antica è stata inserita nella lista annuale dei 25 posti ed esperienze del mondo dal National Geographic, che l’ha indicata quale meta da raggiungere nel 2023 per fare un viaggio nella storia “nella più antica autostrada d’Europa”.
Un riconoscimento che lascia ben sperare Grazia Di Bari: “Il nostro auspicio – conclude infatti – è quello di ritrovarci qui insieme con un nuovo sito dello splendido patrimonio italiano inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco”.
– foto ufficio stampa Regione Puglia –
(ITALPRESS).