Sebastian Vettel raddoppia. Dopo il successo di Malbourne il tedesco della Ferrari si ripete in Bahrain conquistando una vittoria ancora più bella e importante per come è maturata. Meglio di così non poteva cominciare il mondiale 2018 per la scuderia di Maranello che quest’anno può giocarsi tutte le sue carte con i rivali della Mercedes. Straordiario Vettel capace di fare la differenza e far valere la sua esperienza respingendo l’assalto di Bottas e nella perfetta gestione delle gomme soft struttate fino all’impossibile.
La Ferrari si è vista costretta a ricorrere al piano B dopo quanto accaduto ai box con Kimi Raikkonen partito prima della sostituzione della posteriore sinistra. A farne le spese un meccanico, colpito dalla monoposto e trasportato al centro medico per una frattura a tibia e perone. A quel punto a Vettel è toccato tenere duro e resistere fino alla fine con le stesse gomme soft. Una mossa vincente, anche perchè con un secondo pit stop sarebbe stata poi dura riprendere in mano la testa della corsa. Sono finiti i tempi in cui si diceva che la Formula 1 era noiosa. Una gara così, con risultato incerto fino all’ultima curva, non si vedeva da tempo ed è una vera e propria garanzia per lo spettacolo che siamo sicuri quest’anno non mancherà. Due vittorie di strategia e quindi di squadra che evidenziano l’unità di intenti che esiste in questo momento in casa Ferrari.
Certo Raikkonen avrebbe potuto portare a casa altri punti preziosi ma ci sarà tempo e spazio anche per il finlandese che comunque quest’anno mostra una grinta che in altri momenti sembrava aver perduto per strada. Due a zero sulla Mercedes dopo altrettante gare, una vera e propria dimostrazione di forza ma guai a pensare che gli avversari possano uscirne ridimensionati.
Bottas chiude secondo dopo avere assaporato la vittoria, il suo divario con Vettel si andava assottigliando giro dopo giro nella fase finale della gara; il pilota Mercedes sperava nell’errore del tedesco che invece mantiene calma e concentrazione fino al traguardo rendendo vano l’attacco finale del finlanese.
Lewis Hamilton, partito dalla nona posizione dopo la sostituzione del cambio, si rende protagonista di una delle sue solite rimonte e alla fine ottiene un terzo posto che non è certamente da buttare. L’avversario principale dele due “rosse” è ancora il campione del mondo.
Il distacco tra i primi tre e il resto della truppa è certamente notevole con il francese Pierre Gasly che conquista un ottimo quarto posto con la Toro Rosso ma con un gap di più un minuto.
Ha motivo di esultare anche il danese Kevin Magnussen con la Haas, quinto davanti al tedesco Nico Hulkenberg con la Renault. A punti anche questa volta Fernando Alonso che porta la sua Mclaren fino alla settima posizione precedendo il compagno dis quadra Stoffel Vandoorne. Nono Marcus Ericcson con l’Alfa Romeo Sauber e decimo Esteban Ocon con la Force India.
Una giornata da dimenticare in casa Red Bull che nel giro di sei giri perde entrambe le sue monoposto; si arrende subito Ricciardo per un problema elettrico e qualche tornata dopo anche Verstappen dopo un contatto con Hamilton. Tutta un’altra musica rispetto all’Australia dove era arrivato un quarto e un sesto posto e soprattutto le due monoposto motorizzate Renault avevano dimostrato di avere un buon ritmo. Di certo Verstappen continua a metterci la sua con i suoi errori, come è accaduto in qualifica e la sua “grinta”, spesso eccessiva.