Per discutere della vertenza Trony, che mette a rischio il posto di lavoro di 23 dipendenti dei centri commerciali di Tito e di Melfi (Potenza), l’assessore regionale alle Politiche di Sviluppo, lavoro, formazione e ricerca, Roberto Cifarelli ha incontrato oggi, a Potenza, nella sede del Dipartimento, una delegazione dei sindacati di categoria Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e Uiltucs-Uil. Assenti, invece, i rappresentanti dei due centri commerciali Polo Acquisti Lucania di Tito e Arcobaleno di Melfi che ospitavano fino a qualche settimana fa due punti vendita a marchio Trony gestiti dalla Dps Group.
“Il curatore fallimentare della società – hanno comunicato i sindacati in apertura di incontro – ha formalizzato nei giorni scorsi l’avvio della procedura collettiva di licenziamento anche per i 23 addetti lucani, già sospesi dal lavoro e dalla retribuzione dopo la chiusura dei punti vendita, con la conseguente possibilità di accedere unicamente alla Naspi per effetto della procedura di liquidazione dell’azienda”. Due le richieste formulate al tavolo dai sindacati: individuare insieme alle altre Regioni interessate ammortizzatori sociali alternativi alla Naspi e mettere in campo percorsi di riqualificazione professionale e reinserimento dei dipendenti espulsi nelle aziende che subentreranno nelle superfici liberate dalla Dps Group. I sindacati parlano di “incontro interlocutorio per mettere a fuoco le possibili soluzioni in grado di ridurre l’impatto sociale della vertenza. La presenza dei rappresentanti dei centri commerciali di Tito e Melfi – continuano le organizzazioni di categoria – sarebbe stata utile per comprendere come saranno riallocate le superfici liberate e a quali soggetti imprenditoriali.
L’obiettivo – concludono Fisascat Filcams e Uiltucs – è non disperdere professionalità in un territorio dove le occasioni di lavoro sono scarse e la disoccupazione, specie quella giovanile, è una vera piaga sociale”.