VENEZIA (ITALPRESS) – San Marco, San Polo, il Lido. Alessandro, Vittorio, Raffaele, Vittoria, Enrica. E ancora Gina, Ida, Beatrice, Ada e Gino: dieci cittadini veneziani, o che in Laguna avevano cercato rifugio, tutti deportati per motivi razziali, politici e militari, nei campi di concentramento e di sterminio nazisti, ricordati in luoghi che li hanno accolti e che diventano della memoria. Dieci nomi per dieci nuove stolpersteine, Pietre d’Inciampo che riportano indietro nel tempo, per fermarlo e tramandarne giusta memoria. Questa mattina, come accade oramai da 12 anni, si è tenuta la posa delle Pietre d’Inciampo: un’iniziativa a cura del Comune di Venezia, della Comunità Ebraica di Venezia, del Centro Tedesco di Studi Veneziani e Iveser. L’itinerario si è articolato a Venezia tra San Polo e San Marco, per proseguire nel pomeriggio al Lido.
La cerimonia, iniziata dal civico 2511/A del sestiere San Marco, è stata scandita dai minuti di silenzio e di raccoglimento davanti alle abitazioni che furono l’ultima dimora dei concittadini veneziani, prima della deportazione. Una rosa rossa ha accompagnato ognuna delle pietre deposte.
“Per Venezia è uno dei momenti più significativi del Mese della Memoria, dall’alto valore civile e dal grande coinvolgimento – ha spiegato la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano – E’ un inciampo fisico ed emotivo, che deve spingerci alla riflessione, ad allontare qualunque seme di odio e intolleranza. Venezia si conferma una grande Città della Memoria, grazie anche al contributo di tutti coloro che collaborano all’organizzazione di tali eventi e ai giovani, che devono mantenere e tramandare testimonianze, storie e ricordi”.
Anche il rabbino capo della Comunità Ebraica di Venezia, Alberto Sermoneta, si è soffermato sulla memoria da tramandare, attraverso le giovani generazioni: “Speriamo che queste pietre possano far inciampare i nostri ragazzi: l’inciampo dà adito alla riflessione, al pensiero, al ricordo. E anche per questo il lavoro che sta facendo Venezia è encomiabile: ricuce la storia e finalmente dà il dovuto e onorevole riconoscimento a coloro che hanno perso la vita in nome della democrazia, della libertà e della libertà di pensiero”, ha concluso il rabbino.
Tra i momenti più toccanti la testimonianza dei ragazzi delle scuole medie Morosini, in un più che simbolico passaggio del testimone: una classe terza ha donato e dedicato la Pietra d’Inciampo del civico 1512 di San Polo a Enrica Polacco, una delle poche sopravvissute alla Shoa; i ragazzi della prima classe l’hanno adottata e ne saranno i custodi. Così come ha fatto Elena, una cittadina della Riviera del Brenta, che ha scelto la storia di Vittoria Tedeschi, una triestina che aveva trovato casa al civico 3999 di sestiere San Marco: da oggi si prenderà cura della sua memoria anche attraverso la stolpersteine. E poi ci sono state le piccole mani dei bambini della scuola elementare Odone Parmeggiani del Lido, che hanno dolcemente posato due rose rosse sulle Pietre d’Inciampo dedicate a Gina Giulia e Ida Mieli, originarie di Alessandria d’Egitto, che abitavano in via Tiro, al Lido.
Lungo l’itinerario che ha ricordato alcune vittime della Shoa, tanti ragazzi: gli studenti del Liceo Marco Polo, della scuola secondaria Vivarini di Murano e i rappresentanti della Consulta provinciale degli studenti, oltre a cittadini e Marco Borghi, presidente della Municipalità di Venezia-Murano-Burano, che ha sottolineato l’importanza e il dovere di onorare le vittime dell’Olocausto: “Non è solo un momento rituale. Quest’anno sono anche felice di dirvi che sono 4 le Municipalità coinvolte e stiamo lavorando per raggiungere anche Marghera, magari il prossimo anno. Ringrazio Veritas e anche l’anagrafe che, con un lavoro complicato, ci permette di recuperare indirizzi che sono stati spesso, e a lungo, invisibili”.
Nella tappa pomeridiana del Lido, per il Comune di Venezia, erano presenti l’assessore al Bilancio Michele Zuin, consiglieri e il presidente della Municipalità di Lido Pellestrina Emilio Guberti e il consigliere delegato per i Rapporti con le isole Alessandro Scarpa Marta, che ha ringraziato i cittadini e gli altri consiglieri presenti: “E’ un momento per ricordare e pregare per tante vittime innocenti”.
L’itinerario proseguirà nella giornata di lunedì 20 gennaio, a Favaro Veneto e alla Gazzera, con la deposizione di altre due Pietre d’Inciampo che andranno a completare un monumento sempre più diffuso, ampio e partecipato della Città: dopo il 20 gennaio 2025, questo archivio storico dall’alto valore simbolico, morale e civile raggiungerà a Venezia le 197 pose, mantenendo così viva la memoria di quei tragici fatti. Nella manutenzione periodica delle Pietre e attraverso le visite guidate – anche oltre questa data e durante tutto l’arco dell’anno – saranno coinvolti studenti, cittadini e istituzioni, veri e propri custodi, testimoni e diffusori di storia del Novecento.
Le iniziative per la Giornata della memoria 2025, promosse dalla Presidenza del Consiglio comunale e organizzate in collaborazione con il Coordinamento cittadino per il Giorno della Memoria, che comprende circa ottanta soggetti tra enti, istituti e associazioni, prevedono oltre 50 appuntamenti: incontri, conferenze, mostre, presentazioni di libri. La cerimonia cittadina si svolgerà domenica 26 gennaio alle ore 10 al Teatro La Fenice.
foto: ufficio stampa Comune di Venezia
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