VENETO: IN CALO LE CRISI AZIENDALI

Sono sempre meno le aziende coinvolte in Veneto da una procedura di crisi aziendale. Nel primo trimestre del 2019 sono state 46, a fronte delle 54 dello stesso periodo dell’anno precedente. In lieve aumento, invece, il numero dei lavoratori potenzialmente coinvolti, circa 1.550 contro i 1.400 del 2018, a causa del coinvolgimento di aziende di più ampie dimensioni. Sono i dati dell’ultimo report di Veneto Lavoro dedicato alla materia. “Dopo i picchi del 2013 e del 2014, le comunicazioni di avvio di una procedura di crisi sono costantemente diminuite, toccando nell’ultimo anno i valori più bassi degli ultimi dieci anni – afferma l’Assessore Regionale al Lavoro del Veneto Elena Donazzan – una tendenza generale positiva, che sembra certificare l’avvenuto superamento delle difficoltà incontrate dal tessuto imprenditoriale veneto negli anni della crisi”. “Diminuisce, di conseguenza, anche il numero di accordi sottoscritti tra le parti sociali per la gestione delle crisi (-46%), che prevedono il ricorso alla Cassa integrazione straordinaria o a procedure di licenziamento collettivo – prosegue l’Assessore -. In lieve calo il numero totale dei licenziamenti di rapporti di lavoro a tempo indeterminato: tra gennaio e marzo ne sono stati effettuati complessivamente 8.100 (-2%), di cui 6.100 per motivi economici, 1.500 disciplinari e circa 500 collettivi”. “In Veneto abbiamo un sistema molto efficace di controllo di ciò che accade nell’ambito delle crisi aziendali – aggiunge Donazzan – che ci permette di avere dati sempre aggiornati: con la Direzione Lavoro ogni evento di crisi che preveda l’utilizzo di ammortizzatori sociali e con l’Unità di Crisi aziendali, settoriali e territoriali dei tavoli per le crisi aziendali complesse”. Nell’ultimo anno, tra aprile 2018 e marzo 2019, le aziende interessate da almeno un evento di crisi sono state complessivamente 244, di cui 52 ubicate in provincia di Venezia, 43 a Padova, 40 a Vicenza, 28 a Treviso, 27 a Verona, 10 a Belluno e 8 Rovigo. Trentasei le aziende multilocalizzate, ovvero con più sedi di lavoro distribuite sul territorio regionale. Un’azienda su due è attiva nei settori del metalmeccanico e del Made in Italy. L’80% aveva inizialmente un organico superiore ai 15 dipendenti ed è stata poi costretta a una riduzione del personale che in alcuni casi ha comportato una variazione della classe dimensionale. “La nostra Regione non abbassa comunque l’attenzione: con l’Unità di Crisi aziendali, settoriali e territoriali attivata nel 2012 per intercettare velocemente le situazioni di difficoltà, affineremo gli strumenti di gestione delle crisi nell’ottica di favorire i processi di reindustrializzazione, a tutela del nostro tessuto produttivo e dei connessi livelli occupazionali” conclude l’Assessore Regionale.

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