VENEZIA (ITALPRESS) – Il vigente Piano Regionale di Prevenzione Sanitaria del veneto, ampio e articolato, scadrà nel 2025, ma la Regione, con la sua Direzione Prevenzione, è già al lavoro per definire e mettere a terra quello successivo, che seguirà tutti i principali filoni di “Vivo Bene Veneto” (il nome dato al Piano 2020-2025) ma conterrà anche tutte le strategie necessarie per affrontare in concreto nuove esigenze d’intervento che emergono dalle fasce più giovani di età, dalla salute da preservare negli anziani oltre che nei giovani, dalla necessità di prevenire almeno alcuni degli effetti della cronicità, in continuo aumento.
E’ quanto emerso, in sintesi, dalla prima giornata di lavori dell’Officina della Prevenzione, apertasi all’Isola di San Servolo a Venezia, che proseguiranno fino a sabato e che ha come obbiettivo un approfondito scambio di opinioni, esperienze, proposte per il futuro da parte di tutti gli attori del sistema, Regione, tecnici regionali della Prevenzione, Aziende Sanitarie, Comuni, organizzatori e realizzatori di specifiche iniziative.
“E’ un lavoro di grande rilievo – ha detto l’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin in un suo indirizzo di saluto – sia perchè la prevenzione è la base sulla quale costruire la miglior salute possibile per le persone, sia perchè si sta ragionando ad ampissimo raggio sulla promozione di sani stili di vita, con interventi mirati sui giovani, sugli anziani, si lavoratori, sulla cronicità, su come comunicare meglio i messaggi alla popolazione. Si agirà praticamente lungo l’intero arco di vita di una persona, dai primi mille giorni dalla nascita, fino alla terza età, passando per l’adolescenza e il mondo delle scuole, combattendo per la corretta alimentazione e contro la sedentarietà di ragazzi, adulti e anziani. In generale, Vivo bene Veneto è, e sarà nella nuova edizione, un focus sulla persona a 360 gradi”.
Il nome “Officina della Prevenzione” è stato scelto per questo appuntamento, aperto da un’ampia relazione della Dirigente della Prevenzione regionale Francesca Russo, proprio per significare come il lavoro si svolga affrontando ogni singolo aspetto dei molti legati alla prevenzione, così come in un’officina si lavorano i vari pezzi di un prodotto per poi assemblarli nella versione finale che, in questo caso, è il nuovo Piano Regionale Prevenzione per il dopo 2025.
Già nella prima giornata si sono realizzate ben 22 sessioni a tema, dalle quali è emerso un quadro positivo dell’applicazione del Piano in vigore e sono state messe sul tavolo idee e proposte per il futuro.
Si è partiti da un assunto che non è più in discussione: la Prevenzione è ormai divenuta l’architrave della sanità pubblica. Mantenere in salute le persone, a cominciare dai più giovani, risparmia sofferenze e risorse per il sistema pubblico, visto che un euro investito in prevenzione ne genera ben 14 di risparmio per la cura di patologie evitate o alleggerite fina dai primi anni di vita. Agendo sui fattori di rischio come assunzione smodata di alcol, fumo, alimentazione eccessiva o squilibrata, uso di sostanze psicotrope, obesità giovanile (in preoccupante aumento), guida spericolata si è calcolato che in un decennio si sono risparmiati 544 miliardi di euro. I lavori dell’Officina della Prevenzione proseguono all’isola di San Servolo a Venezia, anche oggi e domani.
foto: ufficio stampa Regione Veneto
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