Nuovi investimenti per oltre 5 milioni di euro e cantieri della Cittadella Sanitaria di Treviso che procedono secondo il cronoprogramma. Sono questi i due elementi principali che hanno caratterizzato oggi la visita del Presidente della Regione Veneto all’Ospedale Cà Foncello di Treviso, che era accompagnato dal direttore generale, Francesco Benazzi e dal Vicesindaco della città, Andrea De Checchi. Prima di incontrare la dirigenza dell’Ulss 2 e i medici e inaugurare le novità strutturali e tecnologiche di ematologia, breast unit, neurochirurgia e neuroradiologia, il Governatore ha fatto il punto con Benazzi sui lavori della Cittadella Sanitaria, che proseguono regolarmente. “Su quest’opera – ha detto – stiamo investendo 250 milioni di euro, per una struttura da circa 1.100 posti letto, metà dei quali ad alta specializzazione. Ciò nonostante, al Cà Foncello gli interventi di miglioramento non si sono fermati. Oggi ne abbiamo una dimostrazione concreta, così come accade ovunque ci siano necessità in tutto il Veneto dove, di sole nuove tecnologie, si spendono, benissimo, 70 milioni di euro l’anno”. “Mi dispiace – ha aggiunto – che sui temi della sanità si debba assistere a polemiche poco o nulla fondate praticamente ogni giorno, anche da parte di sindacati e organizzazioni professionali di settore. La perfezione non è di questo mondo, ma sembra che la si pretenda in sanità. E’ ingiusto il poco rispetto che a volte si riscontra nei confronti di tutti gli operatori, che in Veneto sono tra i migliori al mondo, e anche degli sforzi di investimento e di organizzazione che si fanno per puntare sempre al meglio possibile. Come all’ospedale di Castelfranco – ha detto in particolare – dove al posto di un vecchio ospedale generalista stiamo creando un polo oncologico di altissimo livello che affianca, non sostituisce, gli altri servizi necessari alla popolazione”. Il Governatore ha anche affrontato temi di carattere generale e di stringente attualità, come le polemiche che vengono rivolte agli aspetti sanitari dell’autonomia. Il Presidente della Regione si è detto contrariato da alcune accuse, che ha definito “lazzarone”, secondo le quali l’autonomia aumenterebbe il divario delle cure tra una parte e l’altra d’Italia. “E’ una falsità vergognosa purtroppo sostenuta anche da alcune realtà del mondo sanitario – ha detto – mentre la verità è che non toglieremo un solo euro a nessuno. Il Riparto Nazionale dei finanziamenti tale resterà – ha precisato – e con l’autonomia ognuno sarà chiamato a usare meglio quello che ha, potendo utilizzare come meglio ritiene i risparmi che deriveranno dalla buona gestione. Il Veneto lo sta già facendo e si sforzerà di migliorare, così come potranno farlo tutte le Regioni che accetteranno la sfida di responsabilizzazione che l’autonomia propone, sulla quale già 17 Regioni hanno avviato, chi più avanti come noi, chi più indietro, un cammino che è irreversibile. Se in alcune Regioni – ha aggiunto – le cose vanno male e la gente non riceve le cure di cui ha diritto – non è colpa nostra, ma di chi ha gestito impropriamente la sua parte di finanziamenti, di chi ha sprecato, di chi ha creato più primari che reparti. Non si provi ad accusare di egoismo il Veneto, la Lombardia e chiunque altro sostenga le riforme autonomiste – ha concluso – perchè è una distorsione vergognosa della realtà, che non intendiamo minimamente tollerare”. Le nuove strutture inaugurate e visitate oggi al Cà Foncello sono un significativo ampliamento dell’Ematologia, con nuovi letti e un nuovo day hospital; il rafforzamento della Breast Unit con l’attivazione di un nuovo polo ambulatoriale; un microscopio robotizzato (primo in Veneto e terzo in Italia) di ultimissima generazione per la visualizzazione robotizzata per la Neurochirurgia; un nuovissimo angiografo biplanare per la diagnostica e l’interventistica in Neuroradiologia.
VENETO: A TREVISO LAVORI PER CITTADELLA SANITARIA
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