ROMA (ITALPRESS) – Sì è aperto con una riflessione che il Questore di Roma ha rivolto alla memoria del Sommo Pontefice, ricordando l’esemplare impegno pastorale di Papa Francesco, con le parole che lui stesso ha dedicato lo scorso 9 marzo al mondo del volontariato in occasione del Giubileo, celebrando “chi serve il prossimo senza servirsi del prossimo”.
Una missione, ha sottolineato il Questore, cara agli appartenenti delle Forze di Polizia ed a tutti i rappresentanti delle altre istituzioni che dedicano le proprie energie quotidiane per il benessere altrui. L’attuazione del piano per tutelare i confini dello Stato Città del Vaticano ed i numerosi fedeli che si stanno raccogliendo in piazza S. Pietro e piazza Pio XII per rendere omaggio al Pontefice, è scattata a vista in seguito all’annuncio della sua scomparsa.
Il tavolo tecnico, convocato questa mattina in via Genova, ha visto la partecipazione dei vertici delle Forze e Corpi di Polizia della Capitale, dell’Ispettorato di P.S. Vaticano, il Commissario straordinario per il Giubileo, oltre ai rappresentanti della Protezione civile, dei Vigili del Fuoco e dell’Ares 118, senza trascurare le aziende partecipate degli enti locali. Nel corso della riunione è stato sviscerato il dispositivo di sicurezza pianificato per la gestione di “un evento non catalogabile nella grammatica dell’ordine pubblico”.
Così il Questore di Roma ha quindi sensibilizzato tutti i Dirigenti della Questura al massimo impegno, sottolineando come la estemporaneità della scomparsa del Sommo Pontefice abbia tracciato uno scenario assolutamente singolare sotto il profilo securitario.
Arrivi da Paesi terzi, partecipazione di personalità istituzionali estere, sovrapposizione di giurisdizioni tra Stato italiano e Stato Città del Vaticano, sono solo alcuni dei profili del DNA dell’impegno che la Questura, con tutti gli attori coinvolti, sarà chiamata a gestire nelle prossime ore. I riti che condurranno all’estremo saluto rivolto dal Mondo al Santo Padre, infatti, sì caratterizzano per la capacità di attrarre un numero straordinario di pubblico, nella cui cornice si inseriscono poi gli approdi a Roma di delegazioni internazionali di massimo profilo, tra cui quella statunitense con la partecipazione del Presidente Donald Trump.
Grandi eventi calati in un Grande Evento, dunque, che a loro volta, con la loro complessità, si collocano in un recinto, sempre rilevante sotto il profilo dell’ordine pubblico, che vede il giorno delle esequie preceduto dalla ricorrenza dell’anniversario della liberazione del Paese, il 25 aprile, quest’anno all’80^ edizione, con tutte le criticità connesse alla contesa lettura di frange di opposto orientamento ideologico che, anche quest’ anno, saranno impegnate in una concomitante presenza nonché rivendicazione di piazza di Porta San Paolo, a tacere delle ulteriori e numerose manifestazioni infette per la stessa giornata.
Quindi, il 27 aprile seguirà il Giubileo degli Adolescenti, che, sebbene spogliato del rito della Canonizzazione, vedrà comunque la partecipazione di centinaia di migliaia di giovani che già dalle prossime ore raggiungeranno la Capitale. Garantire la intimità della preghiera, contemperandola con la tutela dalle possibili minacce che siti affollati possono attrarre è il leit motiv dell’ordinanza di servizio firmata dal Questore di Roma e sviscerata nel corso del tavolo tecnico odierno.
Una proiezione a tre dimensioni della sicurezza è quella che andrà in campo per la sicurezza dell’evento, con la sorveglianza aerea assicurata dagli elicotteri delle Forze dell’ordine, quella terrestre a cura delle pattuglie “di superficie” e del sottosuolo, deputate al controllo delle stazioni della metropolitana, senza tralasciare l’elemento acqueo, con la Polizia fluviale impegnata nel pattugliamento e nella bonifica del tratto del fiume Tevere che lambisce la zona del Vaticano.
Massime sono le misure di sicurezza, con il dispiegamento di contingenti della forza pubblica che, sotto la guida di Funzionari della Polizia di Stato, si sovrappongono, conferendo ancora maggior efficacia ai piani securitari già in atto e concepiti nella cornice giubilare. Assetti speciali antidrone a cura dell’Aeronautica militare completano la traccia della sicurezza, unitamente alla interdizione del sorvolo che sarà attivata sull’area sovrastante lo Stato Città del Vaticano ed i suoi confini, così come il cono che coprirà, con un raggio ampio, le zone interessate dalla traslazione della salma. Le misure di sicurezza scatteranno già a partire dalla notte tra il 25 ed il 26 aprile, con la perimetrazione ed il presidio delle strade e l’attivazione dei check point utili al filtraggio e controllo dei fedeli. L’intera area urbana che insiste in territorio italiano a ridosso della Basilica di S. Pietro, con una geografia ampliata, sarà suddivisa in cinque diverse zone.
Il secondo round del dispositivo di sicurezza riguarderà l’ultimo step dell’ultimo viaggio di Papa Francesco per raggiungere la Basilica di S. Maria Maggiore. Anche in questo caso, il tracciato pianificato, che incrocerà le principali vie del centro storico, sarà affidato al presidio di agenti che tuteleranno il transito del feretro, pur garantendo a quanti vogliano rivolgergli l’estremo saluto di farlo con compostezza e serenità. L’anello di sicurezza centrale, a ridosso dell’area di massima sicurezza di piazza S. Pietro, sarà interessato da attività di pattugliamento a medio ed ampio raggio con l’impiego dinamico di equipaggi delle Forze di polizia.
Al mondo del volontariato sarà affidato il compito di integrare le liste di sicurezza con il presidio dei varchi e l’assistenza ai pellegrini. Polizia di frontiera aerea, Polizia Stradale, Polizia Ferroviaria, con il concorso dei militari dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e della Polizia penitenziaria, operativi presso gli scali ferroviari e aeroportuali della Capitale, assicureranno il monitoraggio dei flussi di fedeli in arrivo per l’ultimo saluto al Pontefice.
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