La Giunta regionale della Valle d’Aosta ha approvato il recepimento dell’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sui documenti Linee di indirizzo nazionali sul triage ospedaliero, Linee di indirizzo nazionali sull’osservazione breve intensiva e Linee di indirizzo nazionali per lo sviluppo del piano di gestione del sovraffollamento in Pronto Soccorso.
I documenti approvati – evidenzia l’Assessore Mauro Baccega – contengono novità di particolare rilievo quali la suddivisione del triage in Pronto Soccorso in 5 codici di priorità, la possibilità di autorizzare l’infermiere di triage alla somministrazione di alcuni farmaci, all’esecuzione di prelievi ematici e all’inizio di trattamenti, qualora queste attività siano previste da protocolli interni, e la definizione degli aspetti di continuità all’interno del percorso di cura del paziente in Pronto Soccorso e OBI (Osservazione Breve Intensiva), con l’individuazione dei limiti temporali delle prestazioni.
Le Regioni erano tenute a recepire le linee di indirizzo entro il 31 gennaio 2020, mentre l’Azienda USL Valle d’Aosta, per conto della quale il direttore della Struttura Complessa Medicina e chirurgia d’accettazione e urgenza (MCUA) dell’Azienda USL della Valle d’Aosta ha partecipato, in sede di Commissione Salute, ai lavori preparatori dell’Accordo, avrà a sua disposizione ancora un anno di tempo per riorganizzare il triage in Pronto Soccorso secondo i 5 nuovi codici di priorità. In particolare, tali codici prevedono l’affiancamento di codici numerici ai codici colore (1-2-3-4-5/rosso-arancione-azzurro-verde-bianco).
I documenti recepiti dalla Giunta – sottolinea ancora l’Assessore Baccega – rappresentano degli importanti indirizzi all’Azienda USL per garantire risposte sempre più efficaci e performanti agli utenti nell’ambito dei servizi di emergenza-urgenza. Si tratta di un percorso riorganizzativo, già intrapreso dall’Azienda USL, volto non solo a migliorare la presa in carico del paziente e l’inizio del trattamento urgente, ma anche a implementare un’azione integrata con la rete dei servizi territoriali e sociali presenti a livello locale.
Tutto ciò – conclude Baccega – al fine di garantire continuità assistenziale e prestazioni appropriate.
(ITALPRESS).
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