Parla danese la 53esima edizione dell’Amstel Gold Race, la classica olandese del World Tour di 263 chilometri con partenza da Maastricht e arrivo a Valkenburg. Ad alzare le braccia al cielo è infatti Michael Valgren, che con una volata imperiosa riesce a mettersi alle spalle uno dei grandi favoriti della vigilia, il ceco Roman Kreuziger (Mitchelton-Scott), qui vincitore nel 2013. In un finale ‘caldo’ nonostante il mitico Cauberg non più decisivo, non è riuscito a rientrare nei primi due Enrico Gasparotto, che dopo le affermazioni del 2012 e 2016 sognava di mettere in bacheca una strepitosa tripletta. Il 36enne friulano della Bahrain-Merida non riesce a colmare i pochi metri di svantaggio ed è così costretto ad accontentarsi di un lusinghiero terzo posto, davanti a fuoriclasse come Sagan, Valverde, Wellens e Alaphilippe. Prima dell’inizio, sentito applauso a Damiano Cunego, alla sua ultima classica di una carriera che l’ha visto trionfare su queste strade nel lontano 2008. Poi, subito una fuga a nove iniziata da Willie Smit (Katusha-Alpecin) e Eddie Dunbar (Aqua Blue Sport) e condivisa da Tsgabu Grmay (Trek-Segafredo), Preben Van Hecke (Vlaanderen-Baloise), Oscar Riesebeek (Roompo-Nederlandse Loterij) Bram Tankink (Lotto), Lawson Craddock (EF Education First) e dagli italiani Matteo Bono (UAE Emirates) e Marco Tizza (Nippo-Fantini). Il gruppo lascia fare e gli attaccanti accumulano, dopo 50 chilometri, già oltre 15 minuti di vantaggio. Il gap ovviamente è destinato a ridursi e così, mentre davanti il plotoncino si assottiglia, da dietro cominciano gli scatti ai -30 dalla conclusione. Ci privano prima Izagirre e poi Teuns, si fa vedere anche Sagan, marcato stretto da Van Avermaet, poi esce allo scoperto Valverde prima che si formi la coppia formata da Kreuziger e Gasparotto. I due riprendono i fuggitivi e vanno a formare il lotto dei dodici corridori, compresi cinque dei battistrada della prima ora, pronto a giocarsi il successo. Dopo il Geulhemmerberg c’è l’ultima rampa, il Bemelerberg, dove tentano l’allungo Fuglsang e Riesebeek, affiancati da Bono. Tutti marcano ovviamente Sagan, gli Astana sono due allora ne approfitta Valgren. Il primo scatto va quasi a vuoto, il secondo, a meno di tre chilometri dalla conclusione, è invece quello giusto. Solo Kreuziger sa rispondergli, Gasparotto rompe gli indugi con leggero ritardo e così perde il treno dello sprint, che con merito premia Valgren, al suo secondo centro stagionale dopo l’Omloop Het Nieuwsblad, il sesto di una carriera che è forse definitivamente sbocciata alla classica della birra. La campagna delle Ardenne è solo all’inizio, visto che in una settimana il gruppo affronterà Freccia Vallone e, soprattutto, Liegi-Bastogne-Liegi, altre due corse dal fascino immutato che regaleranno emozioni per palati fini.
(ITALPRESS).
VALGREN CONQUISTA LA 53^ AMSTEL GOLD RACE
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