WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Nel corso di un evento nella East Room della Casa Bianca il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato quattro ordini esecutivi con l’obiettivo di rilanciare l’industria carbonifera statunitense, in declino da decenni, soppiantata dal gas naturale più economico e dall’ascesa delle energie rinnovabili.
Affiancato da decine di minatori di carbone con i caschi protettivi, Trump ha ordinato alle agenzie federali di allentare diverse restrizioni sull’estrazione e le esportazioni di carbone, incaricando il Dipartimento degli Interni di riprendere la locazione di carbone sui terreni pubblici e ha ordinato al Dipartimento dell’Energia e ad altre agenzie di valutare se un maggior numero di centrali a carbone possa fornire elettricità ai data center per l’intelligenza artificiale.
“Questo è un giorno molto importante per me perché stiamo riportando in vita un settore che era stato abbandonato, nonostante fosse praticamente il migliore, e certamente il migliore in termini di potenza reale – ha dichiarato Trump prima di firmare i decreti esecutivi -. Lo chiamo carbone bello e pulito, stiamo ponendo fine alla guerra di Joe Biden contro il carbone bello e pulito, una volta per tutte”.
Trump ha espresso il desiderio di sfruttare il carbone statunitense, insieme al petrolio, al gas naturale e all’energia nucleare, e questo ordine esecutivo è una delle numerose azioni intraprese per invertire le politiche energetiche dell’amministrazione Obama e Biden. Il presidente ha anche ritirato gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul clima e ha dichiarato un’emergenza nazionale per l’energia, ponendo fine agli sforzi del suo predecessore Joe Biden per incoraggiare l’adozione diffusa dei veicoli elettrici.
Nel corso del suo intervento Trump è tornato sui dazi, affermando che “stanno portando quasi 2 miliardi di dollari al giorno”. Secondo il tycoon “Giappone e Corea del Sud stanno inviando persone per negoziare accordi e più di 70 Paesi vogliono fare un accordo – ha affermato Trump -. La sfida è avere capacità di incontrarli tutti”.
“Abbiamo bisogno di un sacco di talento – ha aggiunto Trump –. Abbiamo un sacco di Paesi in arrivo, vogliono fare affari. Se avessi detto loro di fare quegli affari due anni fa o tre anni fa o cinque anni fa, ci avrebbero riso in faccia. Ora stanno tutti firmando”. Mentre distribuiva le penne ai presenti sul palco, un giornalista ha urlato una domanda, che Trump ha ignorato, su cosa avrebbe detto ai repubblicani preoccupati per i dazi.
– foto xp6/Italpress –
(ITALPRESS).