“Vivere il mare attraverso la narrazione”. Questo è per il magnifico rettore dell’Università degli Studi di Bari, Antonio Uricchio, l’obiettivo del festival “Mare d’inchiostro”, presentato nella sede dell’Ateneo barese. “L’Università di Bari – ha detto Uricchio – ha un sigillo che guarda verso il mare e quindi – ha spiegato – l’attenzione che la nostra istituzione deve riporre alla cultura del mare, alla blue economy, alla biodiversità marina deve essere massima. In questi anni – ha continuato – abbiamo lavorato in questa direzione attraverso accordi, collaborazioni con istituzioni scientifiche, con la Marina militare, con le associazioni che si preoccupano di curare il mare e oggi – ha aggiunto – attraverso questo evento che lanciamo, vogliamo sempre di più promuovere lo sviluppo di una cultura del mare che sappia porre il rispetto, l’attenzione nei confronti di una risorsa straordinaria, nei confronti della biodiversità marina al centro, delle proprie politiche, ma che sappia anche valorizzare il mare come risorsa”.
“La cultura del mare – ha sottolineato Uricchio – appartiene alla nostra radice, alla nostra storia. Oggi occorre sempre di più promuoverla, soprattutto sensibilizzare i nostri giovani e avviare anche i territori a un recupero della cultura del mare che è elemento essenziale per lo sviluppo”.
“Mare d’inchiostro” nasce da un’idea di due giornalisti e scrittori accomunati dalla passione per il mare, Nicolò Carnimeo e Fabio Pozzo. Il festival di Letteratura del Mare è realizzato dall’associazione “Vedetta del Mediterraneo” con il Dipartimento Jonico in “Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo, Società, Ambiente e Culture” dell’Università degli Studi di Bari, l’Istituto Tecnico Nautico Statale “Carnaro” di Brindisi e numerosi partner del cluster marittimo.
“Vogliamo raccontarvi storie di mare – ha detto Fabio Pozzo, giornalista, scrittore e cofondatore del Festival con Nicolò Carnimeo – e ve li faremo raccontare dai protagonisti. Penso per esempio – ha continuato – a Giovanni Soldini a cui ho chiesto che cosa rappresentasse l’avventura. E mia ha risposto: continuare la scoperta”. Fino al 2020 una grande rete blu in Puglia, metterà insieme istituzioni, scuole, associazioni, testimonial, scrittori e giornalisti: si sposterà da Gallipoli a Bari, da Taranto a Brindisi, da Lecce a Giovinazzo per decine di eventi. Un progetto nuovo in Puglia. Un format inedito selezionato e finanziato dalla Regione fra i 150 progetti culturali triennali.
“La Regione – ha spiegato Aldo Patruno, Capo Dipartimento Turismo, Economia della Cultura della Regione Puglia – lo finanzia perché lo ritiene strategico. Mi piace sottolineare – ha continuato – che questo è un festival che non c’era e noi abbiamo selezionato anche molte iniziative che introducono elementi specifici ed originali. ‘Mare d’inchiostro’ – ha aggiunto – mette assieme ricerca scientifica, letteratura e si intreccia con il fattore lettura, per noi cardine della nostra politica”.
Inoltre – ha sottolineato – attraverso il racconto contribuisce all’identità della Puglia. La regione non è solo finanziatore, ma ha fatto una precisa scelta di partenariato, di condivisione di progetto selezionando questo Festival tra i 150 progetti scelti faticosamente”.