Giornata dedicata all’accoglienza per BaLab, il contenitore di idee e di sviluppo condiviso che a Bari, alla presenza dello stato maggiore dell’Università degli Studi, con il Rettore Felice Antonio Uricchio tra i massimi fan del laboratorio, ha presentato una quarantina di nuovi BaLaber, ovvero gli innovatori della seconda edizione, selezionati grazie ad una buona idea da sviluppare, per poi essere accompagnati in un percorso che dia forma alle loro idee, ai loro sogni e ne faccia una impresa. La presentazione della giornata di accoglienza è stata affidata a Gianluigi De Gennaro, delegato del rettore alla creatività il quale dopo i ringraziamento a chi contribuisce ogni giorno a rendere il centro polifunzionale degli studenti una officina di talenti, ha voluto con l’atto simbolico di indossare e far indossare una maglia rossa con il brand BaLab creare il clima giusto per lo spirito di team building che si respira in sala. Aria di festa, ma anche tanta soddisfazione sui volti di chi, all’idea di un laboratorio di idee per giovani tra i 18 e i 35 anni, ci ha creduto fin dall’inizio e continua a credere che gli spazi si possano anche moltiplicare. Da quest’anno infatti ci sono anche i BaLab di Taranto e Barletta.
“Il rettore – ci dice Gianluigi De Gennaro – ne ha in mente altri tredici, ma verosimilmente entro ottobre ne apriranno con certezza altri quattro. La metodologia del confronto tra pari – continua il professor De Gennaro – è molto fruttuosa perché crea delle vere e proprie contaminazioni. Qui si può arrivare con una idea e scoprire che può essere migliorata al punto da diventare un’altra idea. Si può arrivare con una idea e scoprirsi interessati all’idea di un compagno e decidere di svilupparla insieme con il contributo e il talento di squadra”.
“Il BaLab è un seme che oggi dà i suoi frutti – ha detto nel suo intervento il magnifico rettore – già lo scorso anno abbiamo avviato il primo ciclo di contaminazione e di sviluppo delle start up, ogni diamo seguito anche con un programma molto più spinto e più intenso e soprattutto con grandi sinergie che sono qui tutte rappresentate. E poi l’idea del BaLab diffuso, a sede pulsante nell’università ma che poi si dirama e si sviluppa sul territorio, ha già preso corpo”. All’evento di oggi era presente anche l’assessore alle politiche giovanili e all’istruzione del Comune di Bari Paola Romano che ha sottolineato l’importanza dello sviluppo condiviso, con un modello che è quello della socialità. “Stiamo per aprire – ha annunciato – un altro luogo di contaminazione a Bari che non sarà in competizione con il BaLab, anzi di questi contenitori più ce ne sono e meglio è. Si tratta di una sana e fruttuosa competizione”.
Paola Romano ha anche parlato di due bandi del Comune di Bari i cui destinatari sono proprio i giovani e dunque anche i BaLaber. I Laboratori in questione, come il BaLab, dopo una infarinatura generale di cose si sviluppa una idea e una fase di contaminazione che dura dai quattro ai cinque mesi, prevedono l’accompagnamento in percorsi di finanziamenti pubblici e privati. Da BaLab fino ad oggi sono nate sette imprese nei settori dell’innovazione, della tecnologia e di progetti sociali.