“Attendiamo il rapporto finale, che consentirà di avere un quadro più completo anche delle valutazioni rese, però posso esprimere la viva soddisfazione per l’impegno che è stato profuso da tutta la comunità accademica, nell’affrontare la visita e quindi nel presentare le attività anche attraverso questo momento di confronto particolarmente significativo”. Così il rettore dell’Università degli Studi di Bari, Antonio Uricchio, dopo la visita della Commissione di Esperti della Valutazione ANVUR (l’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca).
La Commissione dal 12 al 16 novembre scorsi è stata a Bari per verificare e valutare i requisiti di qualità, efficienza ed efficacia dell’Ateneo in relazione a didattica, ricerca e terza missione, nell’ambito del processo di accreditamento periodico della sede.
“Per una settimana – ha detto Uricchio – abbiamo ospitato una delegazione di oltre 20 docenti provenienti dall’ANVUR che hanno sentito gli studenti, hanno sentito i nostri docenti, hanno visto i luoghi in cui si svolge l’attività didattica, hanno esaminato tutti i documenti di carattere strategico, finanziario, programmatorio e gli atti che anche il nostro Ateneo pone in essere nella propria governance. Hanno incontrato ovviamente – ha continuato il rettore – anche me come gran parte degli organi di governo. Credo che l’impressione che l’ANVUR abbia ricavato da questa visita sia stata complessivamente positiva”.
Gli incontri hanno coinvolto 12 Corsi di studio e 3 Dipartimenti, la Governance di Ateneo, una rappresentanza di Delegati, il Presidio della Qualità di Ateneo, dirigenti, personale tecnico-amministrativo, i coordinatori dei cds, i direttori dei Dipartimenti, i Gruppi di Riesame, le Commissioni Paritetiche Docenti-Studenti, i docenti, gli studenti e le parti sociali. Soddisfatto del lavoro svolto e del giudizio ottenuto è il professor Giuseppe Crescenzo.
“Il presidio della qualità che rappresento come coordinatore – ha detto – è stato il primo attore di tutta la preparazione della visita. Io mi aspetto sicuramente l’accreditamento della sede e credo che ce la siamo guadagnati parecchio per la dedizione e il lavoro fatto in questi anni”.
Il professor Crescenzo ha spiegato che “dietro la visita di una settimana ci sono due anni di lavoro in cui abbiamo dovuto revisionare processi, attività, azioni dell’Ateneo. Abbiamo dovuto gestire la documentazione dei corsi di studio – ha chiarito – fare un affiancamento ai corsi di studio, perché percepissero meglio i processi di assicurazione qualità che devono rappresentare un processo virtuoso che migliora tutto: la didattica, la ricerca del dipartimento e dei corsi di studio. La preparazione è stata lunga e l’Ateneo si è impegnato a produrre nuovi processi sulle strategie, sulla vision, sulle missioni. Ha coinvolto il personale tecnico-amministrativo, ha coinvolto gli studenti”.
E proprio il coinvolgimento degli studenti attivi, prima e durante la visita, è stato ritenuto da parte della commissione ANVUR nella “Relazione di restituzione”, un punto di forza, insieme alla leadership “che – ha spiegato il professor Crescenzo – abbiamo in Ateneo e il senso di community, che era uno dei nostri obiettivi: ricreare il senso di comunità, di appartenenza e anche l’orgoglio di appartenenza”.
Punti di forza sono stati ritenuti anche la solidità del sistema di AQ (Assicurazione Qualità) messo in atto dall’Ateneo con particolare riferimento all’importante ruolo svolto dal Presidio della Qualità di Ateneo; la partecipazione attiva degli studenti ai processi decisionali e valutativi; l’efficacia dei processi di orientamento in ingresso; la fattiva partecipazione delle parti sociali nella riprogettazione dell’offerta formativa atta ad indicare la proficua rete di relazioni con il territorio; il nuovo modello organizzativo capace di motivare e valorizzare le competenze del personale tecnico-amministrativo; la dotazione di infrastrutture complessivamente adatta a rispondere alle esigenze della didattica e della ricerca.
“Quando mi guardo indietro – ha detto Crescenzo – e mi accorgo da dove siamo partiti a dove siamo arrivati in soli due anni, questo grazie al sostegno del rettore e degli organi di governo che hanno fatto atti di responsabilità in questi anni, le dico che abbiamo fatto miracoli in questi anni”.
Il professor Crescenzo ha ricordato che l’Ateneo “partiva tre-quattro anni fa con meno 17 milioni di euro a bilancio, con 5-6 punti organico (attualmente sono 36-40), 60 unità di personale tecnico-amministrativo da stabilizzare, 19 professori ordinari non chiamati, 33 professori associati non chiamati, una trentina di ricercatori fantasmi non chiamati. Avevamo una inchiesta del Ministero delle Finanze che ci condannava a pagare. Partivamo dal baratro – ha sottolineato. Uno dei punti di forza – ha detto con orgoglio – è stato quello del recupero sul piano finanziario”. Accanto ai punti di forza, la commissione ha anche evidenziato le c.d. ‘aree di miglioramento’. Una di queste è l’internazionalizzazione “su cui – ha spiegato Crescenzo – stiamo tanto investendo, cioè sulla capacità dell’Ateneo di essere perfomante, attrattivo sia per gli studenti stranieri sia per i nostri studenti che vanno all’estero. L’Ateneo a partire dall’anno scorso – ha continuato – ha aumentato le borse per l’estero, aumentato i visiting professor, sta aumentando le competenze di inglese. I risultati non saranno immediati, ma sull’internazionalizzazione abbiamo lavorato”.
“Inoltre – ha aggiunto Crescenzo – dobbiamo migliorare sicuramente una strategia e una politica un po’ più incisiva sulla Terza missione. Anche se ne facciamo tanta. Più che aumentare la Terza Missione – ha spiegato – dobbiamo sistematizzarla, metterla a sistema come prassi e ricavarne anche dei benefici”.
“Il nostro Ateneo – ha detto Uricchio – ha saputo scongiurare dimostrando con il proprio impegno e con la qualità dei processi avviati, di poter meritare anche un apprezzamento da parte dell’Anvur. Attendiamo il rapporto finale – ha ribadito il rettore – ma già nel rapporto di consegna sono state evidenziate delle positività e soprattutto un trend forte di sviluppo e di crescita, ma anche una forte coesione. Il senso di community che la nostra Università è stata in grado di presentare – ha spiegato – è stato uno degli elementi anche valorizzati come positivi del nostro Ateneo. Un trend di sviluppo che il nostro Ateneo sta mostrando in questi anni – ha concluso – e che viene oggi riconosciuto anche dall’Agenzia di Valutazione”.