PALERMO (ITALPRESS) – Un’iniziativa per raccogliere la sfida lanciata dall’Europa sul tema dell’acqua e promuovere soluzioni innovative e sostenibili: all‘Università di Palermo ha preso il via il simposio Water4Future, articolato in due giorni e finalizzato a presentare nel dettaglio da un lato la direttiva europea sulla depurazione delle acque, dall’altro i risultati raggiunti nell’ambito dei progetti di ricerca di grande impatto legati ai temi della direttiva stessa.
Tali risultati verranno poi sottoposti a istituzioni, imprese del settore idrico e stakeholder, con l’obiettivo di fare rete e mettere in atto iniziative comuni per fare in modo che in futuro l’acqua costituisca un motore di crescita e innovazione, in un mondo in continua evoluzione a causa del cambiamento climatico che rende ancora più urgenti azioni di salvaguardia delle risorse idriche.
L’avvio dei lavori si è svolto a Palazzo Steri, alla presenza tra gli altri del rettore Massimo Midiri e del docente ordinario di Ingegneria sanitaria-ambientale Giorgio Mannina, e proseguirà domani in Aula Capitò nel complesso di Ingegneria, in viale delle Scienze: all’evento prendono parte i rappresentanti accademici, istituzionali e imprenditoriali delle cinque regioni del sud Italia (Sicilia, Calabria, Campania, Basilicata e Puglia) per fare fronte comune verso una strategia di gestione innovativa e responsabile dell’acqua.
Si tratta, spiega Midiri, di un tema “delicatissimo, alla luce anche della nuova direttiva europea che pone misure stringenti con un orizzonte temporale molto ampio. Il convegno di oggi vuole fare il punto sulle potenziali tecniche di riuso dell’acqua, su cui l’Università di Palermo ha già un’esperienza annuale grazie al lavoro del professore Mannina e agli strumenti creati in maniera molto innovativa dentro i locali dell’ateneo: il messaggio che vogliamo rivolgere alla politica è di fare rete in un contesto che purtroppo di acqua ne vede arrivare poca e perdere moltissima. Questo simposio vuole essere non solo un riferimento per il nostro territorio, ma anche una proiezione sulle possibilità operative di far diventare la Sicilia una sorta di modello in cui l’acqua è vettore di sostenibilità ambientale”.
È Mannina a declinare i contenuti della direttiva europea, definita “estremamente innovativa e incentrata su pilastri importanti per la sostenibilità del futuro, in un orizzonte temporale che arriva al 2050. Questi pilastri sono: limiti più restrittivi per lo scarico, rimozione di microinquinanti attraverso trattamenti quaternari, mitigazione di gas climalteranti e recupero di risorse come acqua, materie prime, fertilizzanti, azoto, fosforo e cellulosa, applicando il concetto di economia circolare. Se questa direttiva verrà coniugata porterà sviluppo e innovazione in vari settori”.
-Foto xd8/Italpress-
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