“Alla soglia dei 100 anni siamo consapevoli della nostra cruciale responsabilità: dare un contributo alla società, alla collettività e, soprattutto, alla chiesa”. Del resto proprio “Ex Corde Ecclesiae (dal cuore della chiesa, ndr) si è originata l’Università Cattolica”. Così il rettore dell’Università Cattolica di Milano Franco Anelli ha aperto oggi l’incontro “L’Università Cattolica per il bene del Paese: un secolo di impegno educativo e culturale” con cui l’ateneo ha concluso il ciclo di conferenze per il centenario dell’università di Largo Gemelli. “Le università non sono mai state torri d’avorio – ha detto poi – sono per definizione luoghi aperti, dove gli studenti entrano e escono, speriamo migliori, con conoscenze nuove. Questo è il servizio alla società che l’università si propone”. All’evento hanno partecipato il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, e Giuliano Amato, presidente della Corte costituzionale, con la moderazione della prorettrice Antonella Sciarrone Alibrandi. Il dialogo ha tratto spunto dalla presentazione del terzo volume della storia dell’ateneo dedicato alle fonti del Magistero della Chiesa per l’Università Cattolica del Sacro Cuore, curato da monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’ateneo, e pubblicato dall’editrice “Vita e Pensiero”. Al centro del confronto il ruolo che l’università Cattolica ha svolto nella storia italiana e ciò che ha rappresentato nella società, sin dalla sua fondazione nel 1921. “Istituita in un’epoca di incertezza e cresciuta senza mai sottrarsi al dialogo e al confronto – ha detto Parolin nella sua lectio – l’Università Cattolica non ha rigettato le dinamiche di una complessità davanti alla quale la comunità dei credenti ha spesso provato sentimenti contrastanti, ora di fascinazione, ora di disorientamento. Più che nella mera difesa del dogma” l’apporto che l’Università Cattolica del Sacro Cuore “ha dato e continua a dare alla società e alla Chiesa” appaga quella che Parolin ha chiamato “fame di pensiero”: “C’è sempre fame di pensiero nella storia – ha concluso – specie nella storia tormentata che da cento anni a questa parte ha accompagnato lo sviluppo di questa università”. “Siamo sulla stessa lunghezza d’onda” è intervenuto Amato rivolgendosi a Parolin, sottolineando come la nascita della Cattolica sia stata il frutto dell’incontro “tra un uomo con caratteristiche eccezionali” come Agostino Gemelli “un italiano, un inquieto, tormentato, anche contraddittorio e tuttavia intelligente e dotato come pochi della capacità di pensare e di fare” e “la storia d’Italia” di cui l’ateneo “ha cambiato il corso, creando quell’alveo su cui diversi anni dopo si riuscirà a collocare la democrazia italiana” nel secondo dopoguerra, col contributo della classe dirigente cattolica alla Costituzione della Repubblica. Gemelli, ha ricordato infine Amato, ha voluto e saputo “formare una classe dirigente cattolica munita di scienza e dotata di visione” che è stata “tale per il paese” in alcuni dei passaggi più determinanti della sua storia contemporanea. (ITALPRESS).
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