UNIBA TRA I MIGLIORI ATENEI DEL PAESE

“Eravamo fiduciosi, ma ovviamente il risultato è stato accolto da grande entusiasmo e grande soddisfazione da parte di tutta la comunità accademica”. Così il rettore  dell’Università degli Studi di Bari, Antonio Uricchio ha commentato il giudizio pienamente soddisfacente, corrispondente alla lettera B nel rapporto di valutazione ai fini dell’accreditamento periodico della sede e dei corsi di studio, trasmesso dall’ANVUR. L’Università del capoluogo pugliese quindi, si posiziona come primo mega Ateneo del Mezzogiorno. Un risultato che la colloca tra le migliori Università del Paese. “E’ un risultato importante – ha dichiarato Uricchio – perché in questi anni attraverso un lavoro intenso, abbiamo avuto la possibilità di migliorare su tutti gli indici di natura finanziaria. Ci siamo dotati – ha spiegato – dei documenti strategici che sono stati anche valutati positivamente, abbiamo anche investito risorse sull’ammodernamento delle aule, sulla costruzione di percorsi didattici che possano consentire anche una migliore occupabilità”.

“Abbiamo avviato – ha aggiunto il rettore – anche dei percorsi di internazionalizzazione e di Terza Missione come è stato anche riconosciuto dall’Anvur la cui attività valutativa – ha spiegato – ha interessato il nostro Ateneo, si è sviluppata attraverso un’analisi dei documenti strategici che è già iniziata oltre un anno fa. Poi – ha ricordato – c’è stata la visita ispettiva a novembre. Molti dei nostri docenti e studenti, in quella occasione – ha aggiunto – sono stati sentiti e devo dire che già durante la visita avevamo avuto il polso anche di una valutazione positiva”. Un risultato complessivamente positivo, che il rettore Uricchio sottoporrà al Senato e al consiglio di amministrazione, “perché – ha spiegato – secondo la disciplina Anvur abbiamo trenta giorni per controdedurre e quindi per formulare anche le nostre osservazioni. Ma credo che il risultato – ha precisato – sia così positivo che non ci sia bisogno di presentare memorie o anche di contestare o formulare rilievi su quanto è stato scritto”.

“Leggeremo la relazione di oltre 500 pagine che è stata curata dall’Anvur – ha proseguito Uricchio – e ci auguriamo che questa attività possa continuare e magari – ha auspicato – in occasione della prossima visita di accreditamento che è quinquennale migliorare ancora il risultato raggiunto”. A Bari è stata riconosciuta la stessa valutazione contraddistinta dalla lettera B della Bocconi di Milano, del Politecnico e dell’Università di Torino. “Ogni Ateneo – ha detto Uricchio – ha punti di forza e punti di debolezza e sicuramente anche altri Atenei che hanno avuto le nostre valutazioni o valutazioni comuni alle nostre hanno delle criticità che i rapporti di valutazione hanno evidenziato. Io eviterei i confronti – ha sottolineato – soprattutto se questi sono fatti senza analizzare i documenti. Mi pare che anche la polemica che si è sviluppata sulla stampa e coltivata da alcune lettere di giornali – ha continuato Uricchio riferendosi alle polemiche sorte in merito al fatto che l’Università di Bari potesse essere comparata alla Bocconi di Milano – muova da considerazioni che prescindono dall’esame del rapporto dell’Anvur. Non l’ho letto ancora io, perché sono 500 pagine e abbiamo semplicemente visto la relazione di sintesi”.

“Per quanto riguarda i confronti – ha specificato – certo si possono fare fra Atenei, fra città, fra contesti territoriali. Non c’è dubbio che Bari – ha chiarito – sia diversa da Milano. Però – ha continuato – essere riusciti a ottenere un risultato così importante partendo da un contesto territoriale svantaggiato, da una città che non è per niente comparabile né in termini di dimensione, né di sviluppo economico, né di reddito pro capite a Milano è un risultato particolarmente significativo. Poi farei anche presente – ha aggiunto il rettore – che le tasse universitarie che gli studenti pagano in Bocconi sono mediamente 20 volte maggiori di quanto pagano i nostri studenti, molti dei quali, circa 10 mila – ha concluso – beneficiano di una esenzione assoluta”.

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