Fausta Scardigno, presidente del Centro di Apprendimento Permanente dell’Università di Bari, è stata eletta nel Consiglio Direttivo nazionale della Ruiap, la Rete Universitaria Italiana per l’Apprendimento Permanente che riunisce 31 Atenei impegnati a promuovere la società della conoscenza e la crescita del sistema economico e sociale del Paese.
“L’elezione dell’Università di Bari nel Direttivo Ruiap – ha detto Fausta Scardigno, ricercatrice di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi presso il Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione dell’Università di Bari – è il risultato del lavoro di tutta la comunità dell’Ateneo barese che ha messo in atto azioni di valorizzazione della Terza Missione, in un’ottica integrata e di valorizzazione dell’impatto della ricerca per i bisogni del territorio, non solo in termini di trasferimento tecnologico ma anche come produzione di beni pubblici, di meccanismi di partecipazione, di civic e public engagement”.
“In tal senso, il gruppo di lavoro del C.A.P. impegnato dal 2016 per lo sviluppo dei processi di formazione continua nel nostro territorio, è totalmente in linea con la mission di Ruiap di valorizzazione dei processi di apprendimento permanente e di lifelong learning” ha continuato.
L’assemblea nazionale Ruiap si è tenuta nel quadro della Conferenza internazionale “Quali conoscenze per quale società. Ricerca, alta formazione e apprendimento permanente: un dialogo tra università, pubblica amministrazione, imprese e terzo settore” organizzata a Milano dall’Università degli Studi di Milano Bicocca, dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e dalla Ruiap.
Nella giornata del 30 novembre è stato affrontato il tema del contesto e delle domande emergenti, con relatori provenienti dal mondo produttivo, sociale, politico e dal terzo settore. Nella giornata del 1 dicembre, le università hanno invece presentato riflessioni ed esperienze di innovazione nelle tre aree della ricerca, della formazione e della terza missione.
La Conferenza Ruiap ha messo in evidenza la necessità di un dialogo costruttivo tra mondo accademico, produttivo e terzo settore poiché la domanda di innovazione – non solo tecnologica e scientifica, ma sociale, politica, culturale – e di accesso democratico alle conoscenze viene declinata in forme diverse e contrastanti dal mondo del lavoro, dall’amministrazione pubblica, dalla politica, dai diversi territori del Paese, dalle diverse fasce di cittadini, studenti, lavoratori e fruitori dei servizi.
Se il mondo accademico rivendica il suo ruolo nella costruzione di conoscenze utili allo sviluppo di una società complessa, la scommessa costituzionale di una società in cui il diritto allo studio viene garantito a tutti, è spesso messo a rischio da tagli economici e da una formazione standardizzata, ridotta a pura acquisizione di competenze utili al mercato e all’occupabilità. Le università sono pertanto chiamate a contribuire alla qualificazione delle professioni in funzione dell’innovazione, dello sviluppo economico, della competitività internazionale, formulando percorsi di apprendimento permanente basati sulla ricerca ma perseguendo anche politiche di inclusione sociale e di esercizio effettivo dei diritti e dei doveri di cittadinanza.
In questo contesto è stato particolarmente apprezzato il contributo, congiunto e inclusivo, di C.A.P. e Direzione Ricerca, Terza Missione e Internazionalizzazione dell’Università di Bari dedicato al tema “Valutare la Didattica, la Ricerca e la Terza Missione in un’ottica integrata: dai modelli alle pratiche”, che è stato presentato come case study nell’ambito della Conferenza internazionale Ruiap.