Costruzione e trasferimento delle buone pratiche europee relative alla programmazione e alla gestione di strumenti di cooperazione transfrontalieri di sviluppo anche nel settore della ricerca. E’ l’obiettivo del progetto NUCIF (Network fra Università per la Conoscenza e l’Integrazione delle Frontiere) finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Erasmus+ e presentato questa mattina a Bari durante una conferenza stampa nella sala consiglio dell’Ateneo. Il progetto intende attivare un modello di governance di rete, aperto tra enti pubblici e imprese, in grado di monitorare e proporre programmi formativi e di ricerca innovativi, favorendo la specializzazione delle università frontaliere sui temi come agroindustria e agroalimentare, cambiamento climatico, turismo sostenibile ed economia circolare. L’Università di Bari è capofila del progetto che ha un budget di un milione di euro circa e coinvolge 13 partner di cui 9 sudamericani e 4 europei e circa 100 tra ricercatori e personale tecnico amministrativo.
Il progetto prevede attività di scambio, di confronto, ma anche la creazione in Sud America, nei quattro paesi coinvolti, di altrettanti Knowledge Hub (Centri di Competenza), ossia dei centri che potranno avviare nei diversi paesi del Sudamerica esperienze dirette concrete sia attraverso la realizzazione di un impianto pilota per il riuso e il riciclo delle acque, sia con riferimento a esperienze dirette nel settore dell’ecologia e dell’economia circolare. In particolar modo anche con percorsi di turismo sostenibile che si svilupperanno nei paesi Andini, sia nel confine tra Cile, Argentina e Bolivia sia nella parte sud del Paraguay. “Bari – ha detto il rettore, Antonio Uricchio – è capofila di questo progetto che intende promuovere la cooperazione in aree strategiche fondamentali per quanto riguarda i nostri Paesi”.
“Siamo particolarmente felici di poter avviare questa attività perché non solo riguarda i temi su cui ci sentiamo particolarmente vocati, come la sostenibilità, ma soprattutto – ha spiegato – consente di aggregare istituzioni universitarie operanti in diversi paesi accomunati anche dalla stessa percezione della rilevanza dei temi della sostenibilità declinata in diversi contesti: quello dell’economia circolare, quello dell’agricoltura sostenibile e quindi della riuso e del riciclo delle acque, in particolar modo i temi più generali della mobilità sostenibile e del turismo ecologico. Lo sviluppo economico – ha aggiunto Uricchio – passa attraverso l’affermazione di un modello che deve porre al centro una trama di valori e tra questi le tematiche ambientali sono assolutamente prioritarie”.
“E’ questa un po’ una linea comune – ha spiegato – che abbiamo voluto definire attraverso l’agricoltura sostenibile, il turismo sostenibile, l’ecologia integrale che ci è stata affidata come compito della ‘Laudato sii’ di Papa Francesco che, anche attraverso il suo messaggio unisce i nostri popoli. Quindi – ha proseguito – le Università italiane di Bari e Foggia, l’Università di Patrasso e l’Università slovena assieme a otto Università di quattro paesi diversi del Sudamerica partecipano a questo programma e sono per la prima volta ospiti del nostro Ateneo”. “Un progetto importante – ha sottolineato Hildegardo Gonzalez Irala della Univesidad Nacional de Itapùa in Paraguay – perché permette alle Università di mettersi in rete. La settimana in Puglia (le delegazioni fino a sabato avranno modo di vedere da vicino quali sono le buone pratiche messe a punto dalla Puglia, ndr) – ha concluso – sarà fondamentale per capire quali sono le buone pratiche che si possono imparare e soprattutto si possono condividere con gli studenti, i ricercatori e i professori”.
“Ci aspettiamo al termine di questo progetto – ha detto Francesco Fera Project manager Ucif – la creazione di un Master Intercontinentale di Capacity Building in higher education per coinvolgere gli studenti di tutta la rete universitaria del progetto”.
(ITALPRESS).
UNIBA CAPOFILA PROGETTO NUCIF, COINVOLTI 13 PARTNER
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