I ricercatori dell’Università degli Studi di Bari e dell’Università del Salento hanno messo a punto un algoritmo che usa dati su qualità dell’aria, condizioni climatiche e emergenze sanitarie. Il fine è migliorare le condizioni di vita delle comunità pugliesi. Lo comunica l’Ateneo barese. Lo studio si chiama APOLLON (http://apollon-project.it/ ) e ha ottenuto i finanziamenti della regione Puglia (bando Innonetwork). I ricercatori coinvolti sono Corrado Loglisci del Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Bari e Marco Zappatore, Antonella Longo, e Lucia Varia del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’Università del Salento. A guidarli, nelle due rispettive sedi, ci sono i professori. Donato Malerba e Mario Bochicchio, uniti nel Laboratorio nazionale di Big Data del Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (CINI).
L’algoritmo prende in considerazione tre dati diversi: livelli di inquinamento, fattori metereologici e dati sanitari e consente risposte a breve termine su quali sono i livelli di inquinamento dell’aria e i fattori meteorologici in corrispondenza dei quali si verifica un incremento dei problemi respiratori.
I ricercatori sono pronti ad utilizzare questo strumento su scala locale nei paesi e nelle città pugliesi, per provare ad avere correlazioni oggettive tra condizioni ambientali e riflessi immediati sulla salute della popolazione. Sono stati usati i primi dati raccolti con modalità partecipative di crowsourcing (raccolta collettiva) da dispositivi mobili, quali smartphone e tablet. Importante è infatti la collaborazione di cittadini e amministrazioni pugliesi che forniscano i dati necessari a poter sviluppare le ricerche.
UN ALGORITMO DIRÀ SE CI SONO CORRELAZIONI TRA INQUINAMENTO E PROBLEMI RESPIRATORI
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