
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “L‘Italia valuterà con attenzione la proposta dell’alto rappresentante, Kaja Kallas, ma è necessario approfondirla e attendere gli sviluppi della situazione. Aspettiamo la telefonata tra Trump e Putin per capire se ci saranno passi avanti verso il cessate il fuoco e una tregua. Intanto, dobbiamo anche raggiungere l’obiettivo del 2% della spesa Nato e attuare il piano di sicurezza della presidente von der Leyen, che abbiamo già approvato. Le spese da affrontare sono molte e ogni decisione va ragionata”. Così il vicepresidente del consiglio e ministro degli esteri Antonio Tajani ha affrontato il tema del piano Kallas durante il punto stampa a Bruxelles in occasione del Consiglio affari esteri, sottolineando la necessità di un’analisi approfondita prima di qualsiasi decisione.
Sulle possibili concessioni che Trump potrebbe fare a Putin, Tajani ha ribadito la posizione dell’Italia: “Vedremo come andrà il colloquio tra i due leader, ma noi restiamo allineati alla posizione del G7 e al sostegno all’Ucraina. L’obiettivo principale è la pace: lavoriamo per un cessate il fuoco e una soluzione giusta, come facciamo anche per il Medio Oriente. Abbiamo due guerre ai confini dell’Europa e dobbiamo far sì che finisca questa stagione di conflitti, rilanciando la diplomazia e il dialogo”. Sul contributo economico all’Ucraina, il ministro ha chiarito che l’Italia sta già investendo risorse significative: “Stiamo lavorando per raggiungere il 2% della spesa Nato e per attuare il piano “Re-Arm Europe” di von der Leyen. Ora arriva questa nuova richiesta, che va valutata con attenzione. Prima di qualsiasi decisione, dobbiamo capire quali saranno i prossimi passi diplomatici”.
Avvicinandosi al Consiglio europeo di giovedì, Tajani ha espresso ottimismo sulla coesione della maggioranza: “Troveremo come sempre un accordo su una risoluzione unica. Il voto in Europa coinvolge partiti di famiglie politiche diverse, ma il governo avrà una posizione unitaria. Se ci sono divisioni, sono all’interno del Partito democratico, non della nostra maggioranza”.
Riguardo all’ipotesi di osservatori non armati in Ucraina, Tajani ha precisato: “Prima di tutto, bisogna arrivare al cessate il fuoco. Noi siamo contrari all’invio di militari in missioni Nato o Ue. Un eventuale coinvolgimento italiano potrebbe avvenire solo nell’ambito di una missione Onu, con una decisione del Consiglio di sicurezza che coinvolga anche Russia e Cina. In ogni caso, una volta finita la guerra, la sicurezza dell’Ucraina e dell’intera Europa dovrà essere garantita. Pensiamo a un meccanismo simile all’Articolo 5 della Nato, con un impegno internazionale concreto”.
Sulla possibilità di destinare altri fondi all’Ucraina, Tajani ha sottolineato l’importanza di valutare la situazione nel suo complesso: “Molti paesi vogliono approfondire questa proposta. Noi stiamo già investendo nella difesa e nella sicurezza, e le spese per la Nato devono restare fuori dai vincoli del Patto di stabilità. Prima di ogni decisione, vediamo cosa accade nelle trattative”.
Sulle possibili ripercussioni di un eventuale accordo tra Trump e Putin e sulla coesione dell’Unione europea, Tajani ha invitato alla prudenza: “Non possiamo ragionare sui ‘se’. L’Europa deve restare unita e preservare l’alleanza con gli Stati Uniti. Washington non è un avversario, ma il nostro principale alleato storico. Per questo abbiamo chiesto un incontro Europa-Usa per affrontare insieme le criticità. È fondamentale mantenere la coesione dell’Occidente, perché un Occidente diviso rafforzerebbe le autocrazie”.
Infine, Tajani ha presentato la possibilità di un incontro del “Quintetto” (Italia, Germania, Francia, Regno Unito e Stati Uniti): “Ora ci concentriamo sulle emergenze in Ucraina e Medio Oriente, ma in futuro potremmo organizzare un vertice per rafforzare la collaborazione tra Europa e Stati Uniti. Il dialogo con gli alleati è essenziale per la sicurezza globale”.
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