UE, presentato il “Libro bianco sul futuro della Difesa” e il Piano “ReArm Europe”

Bruxelles - Bruxelles (Belgio) la sede della Commissione Europea (Bruxelles - 2019-01-26, Francesco Mollo) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

BRUXELLES (ITALPRESS) – La Commissione dell’Unione Europea ha presentato il proprio “Libro Bianco sul Futuro della Difesa” e il piano “ReArm Europe – Readiness 2030”. Il documento, studiato e redatto dal Commissario europeo per la Difesa e lo spazio Andrius Kubilius (ex Primo Ministro della Lituania) e il capo della diplomazia europea Kaja Kallas (ex Primo Ministro dell’Estonia), mette a punto quella che è la strategia da adottare per rafforzare le capacità degli Stati membri e dell’UE insieme per essere pronti ad affrontare gli scenari futuri.

I punti fondamentali su cui si focalizza il Libro Bianco sono la spesa militare, la cooperazione tra gli Stati membri e la creazione di un mercato unico per la Difesa. “L’intento è quello di rispondere all’esigenza di rafforzare le nostre capacità e creare un vero mercato europeo per gli armamenti” le parole della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. “L’approvazione di questo documento rappresenta, per chi l’ha pensato e messo nero su bianco, ovvero il Commissario per la Difesa Andrius Kubilius, “un momento decisivo per la nostra Unione. Abbiamo identificato i gap di capacità e messo in campo un piano per colmarli insieme in modo da prendere in mano le sorti della nostra difesa, rafforzando i nostri impegni per la sicurezza collettiva e opponendoci a coloro che cercano di sfidare la nostra sovranità. Non si tratta solo di forza militare, ma della nostra prontezza, dell’autonomia strategica e del futuro dell’Europa come attore globale”.

Sul libro vengono elencate quelle che sarebbero le linee d’azione chiave per affrontare le sfide, a partire dal colmare le lacune riguardanti le capacità critiche identificate dagli Stati membri; per seguire con il sostegno all’industria della difesa europea, che per la Commissione rappresenta il motore di crescita in grado di generare posti di lavoro, innovazione e coesione, attraverso una domanda aggregata e un aumento degli appalti collaborativi; il sostegno e l’assistenza militare all’Ucraina attraverso anche una solida integrazione delle industrie della difesa europee e ucraine; approfondire il mercato della difesa a livello dell’Ue, anche semplificando le normative; accelerare la trasformazione della difesa attraverso innovazioni dirompenti come l’intelligenza artificiale e la tecnologia quantistica; rafforzare la partnership con Paesi che “la pensano allo stesso modo in tutto il mondo” quali Gran Bretagna, Canada, Giappone e Australia. Non viene fatto alcun riferimento alla creazione di un esercito europeo, bensì si punta a rafforzare le Forze Armate nazionali e alla loro interoperabilità, seguendo gli standard della NATO.

La Commissione propone semplificazioni normative e incentivi per gli acquisti congiunti, con una particolare attenzione ad alcuni progetti chiave ritenuti critici per la sicurezza dell’Unione. Questi includono diverse tecnologie avanzate e sistemi di trasporto e difensivi di nuova concezione: mobilità militare, sistemi di droni e anti-droni, intelligenza artificiale, “quantum computing”, sicurezza informatica Cyber and electronic warfare, difesa aerea e missilistica, tecnologie dual use e sistemi avanzati che rientrano nel modo in cui oggi viene condotto un conflitto, cioè includendo strategie, tattiche e tecnologie militari. Un concetto che può riferirsi sia alle guerre tradizionali tra eserciti, sia a forme più moderne di conflitto, come la guerra cibernetica (cyber warfare) o la guerra psicologica (psyops).

Uno degli aspetti chiave della nuova strategia europea rimane il piano “ReArm Europe/Readiness 2030” che prevede un massiccio incremento degli investimenti nella difesa, con oltre 800 miliardi di euro stanziati attraverso diverse misure finanziarie. Gli Stati membri potranno attivare la clausola di esclusione del Patto di Stabilità e Crescita, consentendo un incremento del budget per la difesa fino all’1,5% del PIL per quattro anni.

La Commissione raccoglierà 150 miliardi di euro sui mercati finanziari per offrire prestiti agevolati agli Stati membri. I fondi saranno destinati all’acquisto congiunto di equipaggiamenti militari europei, garantendo maggiore interoperabilità e riduzione dei costi. Prevista la mobilitazione del settore privato e della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) che espanderà i propri finanziamenti ai progetti di sicurezza e difesa. Il piano Accelerating the Savings and Investments Union mira a mobilitare capitali privati per sostenere l’industria della difesa: gli Stati membri, infatti, dovranno “garantire che le componentistiche, che rappresentano il 65% dei costi del prodotto finale, provengano dall’Unione Europea, dai Paesi EFTA (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera) e Ucraina”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]