“Pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera alimentare”, la proposta di direttiva approvata oggi in plenaria a larga maggioranza, è “il risultato – commenta l’eurodeputato Giovanni La Via (FI\PPE)- di una lunga trattativa che oggi chiude con successo il lavoro su un dossier molto complicato, guidato dal collega Paolo De Castro”.
Gli squilibri lungo la filiera alimentare dalla produzione, alla trasformazione, alla vendita, trovano nella nuova normativa soluzione alle distorsioni del mercato che piegano gli agricoltori, penalizzati dalla forza negoziale dei giganti della distribuzione, mediante pratiche sleali e abusive. La frammentazione della filiera, la battaglia sul prezzo al ribasso, i margini esigui per i produttori agricoli rispetto agli acquirenti commerciali, ritardi nei pagamenti, creano diseguaglianze svuotando le Pmi del potere economico e contrattuale, di fatto emarginandole fino a estrometterle dal mercato. “Oggi – dice La Via – con la nuova normativa l’Unione europea si impegna a correggere certe storture e restituire dignità agli agricoltori, attraverso il riconoscimento di un tenore di vita equo alla comunità agricola”.
Un nuovo modello, quello definito dalla direttiva, che estende l’ambito di applicazione al 100% degli agricoltori, comprendendo tutti i prodotti agricoli, e amplia il campo di applicazione, raddoppiando il numero delle pratiche proibite, passate da 8 a 16, e tutelando i consumatori anche al di fuori dell’Ue. Vietati gli sconti di fine anno sui contratti di fornitura, le vendite promozionali sottocosto a spese degli agricoltori, le cancellazioni last minute dei contratti, le modifiche unilaterali e retroattive, i pagamenti oltre i 30 giorni, sì invece all’istituzione di un osservatorio per il monitoraggio e il controllo dei prezzi, al rafforzamento della cooperazione tra i produttori, e all’obbligo di contratti scritti: sono alcune delle misure efficaci previste dalla normativa volta a “ristabilire – commenta La Via – l’equilibrio e la trasparenza, a tutela degli anelli più deboli della filiera, gli agricoltori, i produttori e i consumatori. È un risultato politico di grande significato, atteso da anni, e raggiunto in soli 11 mesi, vista la vicina fine della legislatura. Una terra come la mia Sicilia con un’economia basata sull’agricoltura, subisce ogni giorno un sistema squilibrato e vessatorio. Quelli messi finalmente in campo – conclude l’europarlamentare siciliano – sono strumenti che proteggono gli attori più deboli della filiera, a dimostrazione che l’Europa difende i propri cittadini e lavoratori”.