“Siamo in una fase di stallo, si sta rivelando più complicato del previsto”. Parole di Giuseppe Conte, in una diretta Facebook durante una pausa dei lavori del difficile Consiglio Europeo in corso a Bruxelles. “Ci sono tante questioni su cui stiamo discutendo che non riusciamo a sciogliere. Sto invitando tutti a convergere verso un obiettivo comune, quello di approvare Next Generation EU che è un programma per la ripresa europea – ha spiegato Conte -. E poi stiamo ragionando sul quadro finanziario pluriennale, sarebbe il bilancio dei prossimi sette anni – ha spiegato, entrando poi nel dettaglio – Le partite in discussione sono molteplici, questo rende più complicato questo passaggio. Per esempio si sta discutendo per l’ammontare di Next Generation Eu. Alcuni stati, non tutti, mettono in discussione l’ammontare totale. Poi ci sono degli aspetti procedurali che riguardano l’esecuzione del programma, la distribuzione di competenze tra Commissione, Consiglio, Parlamento. E ancora, il quadro finanziario pluriennale con tutti gli aspetti che riguardano i famosi rebates e poste in gioco su cui stiamo cercando di trovare una sintesi”.
E la sintesi per Conte è più che mai necessaria: “Dobbiamo trovarla perché è nell’interesse di tutti. Di certo dobbiamo farlo mantenendo bene le coordinate più importanti e un principio fondamentale. Gli strumenti devono essere adeguati, proporzionali ed effettivi: non serve a nessuno approvarli se poi non si rivelano efficaci – ha rimarcato -. La nostra risposta dev’essere pronta, collettiva e robusta dal punto di vista della consistenza economica. Ci stiamo confrontando duramente con l’Olanda e i Paesi frugali che non condividono necessità di una risposta così consistente dei sussidi e mettono in discussione anche i prestiti. Stiamo cercando di coinvolgere tutti in questa prospettiva europea: tutti devono comprendere che Italia, Spagna e Portogallo e i paesi più colpiti a giovarne ma l’intera Europa. In un’economia integrata dobbiamo risollevarci per ripartire insieme competitivi e resilienti. Dobbiamo competere nello spazio globale con Cina e Stati Uniti e al più presto. Le lacerazioni del tessuto sociale produttivo meritano un pronto rimedio”.
(ITALPRESS).