Turchia, Ocalan invita il PKK a deporre le armi

15/02/2025 Roma,Corteo per la libertà di Abdullah Öcalan, leader storico del movimento curdo nel 26° anniversario della sua cattura,avvenuta Nairobi, in Kenya, il 15 febbraio 1999. Ps: la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

ROMA (ITALPRESS) – In uno storico annuncio tenuto oggi da Istanbul, il leader curdo Abdullah Ocalan ha invitato il suo Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK) a sciogliersi e deporre le armi. “Tutti i gruppi armati devono deporre le armi e il PKK deve sciogliersi”, ha affermato nell’annuncio letto da una delegazione di parlamentari filo-curdi del Partito Popolare per la Giustizia e la Democrazia (HDP) che gli hanno fatto visita in prigione questa mattina. Ocalan ha inoltre aggiunto che il messaggio del partito è la pace, sottolineando che il Partito dei Lavoratori del Kurdistan è stato fondato in un periodo difficile.
Ha spiegato che il Pkk è stato fondato in un periodo in cui “l’esistenza dei curdi era stata negata e che i curdi sono stati costretti a formare il Partito dei lavoratori del Kurdistan per affrontare le sfide”. Inoltre, la dichiarazione del leader curdo ha sottolineato la necessità che tutti i gruppi armati depongano le armi.
Da parte sua, il vicepresidente del Partito della Giustizia e dello Sviluppo, Efkan Ala, ha affermato: “L’essenza di questo appello è quella di rinunciare alle armi e sciogliere l’organizzazione terroristica, e stiamo aspettando il risultato finale sul campo”. Ciò è avvenuto dopo che una delegazione del Partito per l’uguaglianza e la democrazia popolare (HDP), filo-curdo, ha fatto visita a Ocalan nella prigione in cui è detenuto sull’isola di Imrali, a sud di Istanbul.
Questa è la terza visita di Ocalan (75 anni) dallo scorso dicembre (2024). La visita rientra anche nel tentativo del governo turco di spingere Ocalan a chiedere al Partito dei lavoratori del Kurdistan di deporre le armi, il che potrebbe porre fine alla campagna di ribellione contro lo Stato turco che sta portando avanti dal 1984 e che ha causato la morte di oltre 40.000 persone. La mossa ha un impatto notevole sulla Turchia, dopo un conflitto durato quattro decenni che ha causato ingenti danni economici e alimentato tensioni sociali.
Ciò distoglierà anche l’attenzione dalla reazione dei leader del PKK sulle montagne dell’Iraq settentrionale. Dal 1999 il leader curdo vive in un isolamento quasi totale a Imrali, impossibilitato a comunicare con il mondo esterno se non raramente.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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