BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – L’arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, e quelli dei cittadini che hanno partecipato alle proteste che ne sono seguite “sollevano degli interrogativi” sull’adesione della Turchia alla sua lunga tradizione democratica.
Lo ha dichiarato il portavoce della Commissione europea, Guillaume Mercier, nel corso del briefing odierno con la stampa. La Turchia, ha aggiunto il portavoce, deve sostenere i valori democratici in quanto Stato che fa parte del Consiglio d’Europa e che è impegnato in un percorso verso l’adesione all’Ue.
Il sindaco di Istanbul ed esponente del Partito popolare repubblicano (Chp) all’opposizione, Ekrem Imamoglu, è stato arrestato il 18 marzo insieme ad alcuni funzionari del suo ufficio. L’arresto ha provocato delle proteste di massa che da giorni riempiono le piazze di istanbul e altre città del Paese. Nella giornata di ieri il tribunale di Istanbul ha confermato la misura di custodia cautelare in carcere per Imamoglu, che nel frattempo è stato sospeso dall’incarico di primo cittadino. Le accuse per Imamoglu sono di corruzione e sostegno al Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), dichiarato dalla Turchia organizzazione terroristica.
Dieci giornalisti, che hanno seguito le proteste scoppiate dopo l’arresto del sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, sono stati arrestati dalle autorità turche. Lo riferisce il sito Cumhuriyet precisando che l’Associazione dei giornalisti turchi (Tcg) ha diramato una nota di protesta per l’accaduto.
L’associazione ribadisce il diritto dell’opinione pubblica a ricevere notizie, aggiungendo che “nei Paesi democratici” le istituzioni hanno la responsabilità di garantire la vita e la sicurezza sul lavoro dei giornalisti. “Nel nostro Paese, al contrario, i rappresentanti delle istituzioni agiscono in contrasto con le loro leggi fondanti e minacciano costantemente la vita e la sicurezza del lavoro dei giornalisti”, aggiunge la nota.
Le primarie tenute ieri dal Partito popolare repubblicano (Chp) hanno designato ufficialmente Ekrem Imamoglu candidato alle presidenziali del 2028 in Turchia. Imamoglu, già sindaco di Istanbul, è stato arrestato lo scorso 18 marzo per corruzione e legami con il Partito curdo dei lavoratori (Pkk). Secondo i risultati delle primarie proclamati oggi, Imamoglu ha ottenuto 15 milioni di voti.
“Il concetto di democrazia del partito di Imamoglu non può andare oltre la commedia”. Lo ha dichiarato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, commentando i risultati delle primarie del Partito popolare repubblicano (Chp), che hanno designato ufficialmente Ekrem Imamoglu candidato alle presidenziali del 2028 in Turchia.
Imamoglu, già sindaco di Istanbul, è stato arrestato lo scorso 18 marzo per corruzione e legami con il Partito curdo dei lavoratori (Pkk). All’arresto sono seguite proteste nelle principali città del Paese. “Il principale leader dell’opposizione e il suo entourage sono gli unici responsabili del ferimento degli agenti di polizia avvenuto nel corso di attacchi vandalici che hanno anche distrutto le vetrine dei negozianti e la proprietà pubblica”, ha dichiarato Erdogan in un intervento trasmesso dalla televisione turca.
Nella giornata di ieri il tribunale di Istanbul ha confermato la misura di custodia cautelare in carcere per Imamoglu, che nel frattempo è stato sospeso dall’incarico di sindaco. Le accuse per Imamoglu sono di corruzione e “sostegno all’organizzazione terroristica Pkk”.
-Foto IPA/Agency-
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