Tunisia, incarcerati politici e giornalisti. 41 condanne

Italian Prime Minister Giuseppe Conte visits.Mohamed Hammi/Sipa Press//HAMMI_HAMMI441/1904301446/Credit:HAMMI MOHAMMED/SIPA/1904301453

LA VALLETTA (MALTA) (MNA/ITALPRESS) – Un tribunale tunisino ha condannato 41 persone, tra cui il leader dell’opposizione Rached Ghannouchi e l’ex primo ministro Hichem Mechichi, nonchè giornalisti e blogger, suscitando le critiche e condanne del movimento di opposizione Ennahda e del Sindacato nazionale dei giornalisti tunisini come “ingiusti” e “duri”.Le persone, tra cui giornalisti, blogger, imprenditori e politici, sono state condannate a pene detentive che vanno da cinque a 54 anni. Ghannouchi, leader del movimento Ennahda, è stato condannato a 22 anni di carcere. Ennahda ha condannato il verdetto, definendolo un “processo politico ingiusto e parte di un più ampio sforzo di vendetta e di attacco ai diritti e alle libertà più elementari”. Il movimento ha anche affermato che il processo è stato “un palese attacco all’indipendenza e alla neutralità della magistratura, nonchè una flagrante politicizzazione della sua sentenza”. Il caso è iniziato nell’ottobre 2021, quando le autorità hanno arrestato dipendenti di Instalingo e indagato giornalisti, blogger, imprenditori e politici con l’accusa di “offesa al presidente Kais Saied”, “cospirazione contro la sicurezza dello Stato” e “spionaggio”. Ennahda aveva negato le accuse, affermando che Instalingo era “una società di contenuti multimediali che forniva vari servizi, incluso il lavoro sulle campagne elettorali nel 2019, ma non per il candidato di Ennahda”. L’associazione dei giornalisti ha espresso “shock” per la “dura” sentenza contro la giornalista Chaza Haj Mubarak, sottolineando che lei “stava semplicemente svolgendo attività giornalistica”. Il Sindacato nazionale dei giornalisti tunisini ha ricordato che un’indagine del 2023 l’aveva assolta dalle accuse e ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso contro il verdetto. Secondo l’agenzia di stampa statale tunisina, il tribunale ha condannato il fondatore di Instalingo Salem Keheili a 54 anni di carcere, così come l’ex primo ministro Hichem Mechichi e il figlio di Ghannouchi, Moaz, a 35 anni ciascuno. Il direttore di Instalingo, Haitham Keheili, ha ricevuto una pena detentiva di 28 anni, mentre la figlia di Ghannouchi, Soumaya, che è una giornalista, ha ricevuto 25 anni.
Alcuni imputati hanno dovuto affrontare anche multe salate, sequestri di beni e divieti elettorali fino a 10 anni. Diverse persone sono state condannate in contumacia, tra cui Haitham Keheili e i figli di Ghannouchi, che sono ancora in libertà.(ITALPRESS).

Foto: Ipa Agency

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