Stavolta niente pallina scagliata contro il giudice di linea e biglietto per la semifinale del Roland Garros in tasca. Novak Djokovic ritrovava a Parigi Pablo Carreno Busta per la prima volta dai fattacci di New York: allora un gesto di stizza costò al serbo una clamorosa squalifica e soprattutto la grande chance di arricchire il suo già prezioso palmares. A Parigi, così, Nole tiene i nervi saldi nonostante una partenza in salita con tanto di primo set perso, riprende in mano il match e dopo oltre tre ore e dieci di gioco chiude i conti per 4-6 6-2 6-3 6-4. Fra il 33enne serbo e la sua quinta finale nell’Open di Francia (un solo successo, nel 2016), c’è ora Stefanos Tsitsipas. Al greco basta un’ora in meno per conquistarsi la seconda semifinale in carriera in uno Slam dopo quella agli Australian Open 2019, confermando di essere sulla strada giusta per proporsi definitivamente fra gli eredi dei Big Three. A farne le spese è quell’Andrey Rublev che un paio di settimane fa gli negava in finale la vittoria ad Amburgo e oggi spazzato via per 7-5 6-2 6-3 sul palcoscenico del “Philippe-Chatrier”. “Mi sono sentito a mio agio su questo campo e, sebbene sia partito male, mi sono ricordato di essere un grande lottatore. E’ anche una questione di trovare le giuste soluzioni nei momenti più complicati e oggi ci sono riuscito”. La chiave del match nel primo set quando il 22enne greco, sotto 3-5 e a tre punti dal perdere il parziale, ha infilato cinque giochi di fila e dato una direzione ben precisa all’incontro. Da quel momento, infatti, Tsitsipas è stato in pieno controllo e adesso andrà a caccia dell’impresa contro Djokovic, già battuto in passato in due occasioni.
Le ultime due teste di serie ancora in gioco fra le donne, Sofia Kenin e Petra Kvitova, daranno invece vita alla semifinale della parte bassa del tabellone per decidere chi affronterà per il titolo una fra Iga Swiatek e Nadia Podoroska. La vincitrice dell’ultimo Australian Open, quarta favorita del seeding, fa suo per 6-4 4-6 6-0 il derby a stelle e strisce con Danielle Collins, che fin qui l’aveva sempre battuta tre volte su tre. Concentrata e solida, la 21enne originaria di Mosca si lascia scivolare addosso le fatiche degli ultimi giorni, chiudendo con 38 vincenti e solo 26 errori non forzati. “Sapevo che avrebbe giocato aggressiva e che lo sarei dovuta essere anch’io”, esulta la Kenin, più forte anche mentalmente rispetto alla più esperta avversaria. E che ora sulla sua strada troverà Petra Kvitova, numero 7 del seeding e di nuovo in semifinale a Parigi, a otto anni dall’ultima volta. Prova di forza della ceca, che impiega 78 minuti per liquidare con un doppio 6-3 Laura Siegemund e resta, assieme alla Swiatek, una delle due giocatrici a non aver ancora ceduto un set. “Sono fiera di tutto quello che ho fatto oggi. Giocare un quarto di finale in uno Slam non è mai semplice ma sono stata brava a gestirla dal punto di vista della pressione”, ha sottolineato la 30enne ceca, anche oggi brillante in battuta e pronta a sfidare la Kenin, già battuta nei due precedenti, l’ultimo dei quali a Madrid lo scorso anno.
(ITALPRESS).