Trump mette la quarta con Putin e snobba l’Europa

Former US President Donald J Trump speaks at the Republican National Convention in Milwaukee, Wisconsin at the Fiserv Forum on Thursday, July 18, 2024. Monday night was Trump’s first appearance since a rally in Pennsylvania, where he sustained injuries from an alleged bullet grazing his ear. Trump recounted the story in his speech, and also talked about Biden, immigration, and other topics. Credit: Annabelle Gordon / CNP/Sipa USA

NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Tariffe commerciali, licenziamenti nelle agenzie federali, trattative di pace per l’Ucraina e en plein al Senato sulle nomine per il suo governo. Invece di rallentare Donald Trump mette la quarta nella settimana in cui con una valanga di decisioni politiche suscita entusiasmo ma anche roventi critiche.
La svolta nei rapporti commerciali degli Stati Uniti con l’introduzione di “dazi reciproci” nei confronti dei paesi che impongono tariffe sui prodotti americani. Trump ha dichiarato che “per decenni, altre nazioni hanno approfittato degli Stati Uniti imponendo dazi elevati sui nostri prodotti mentre noi abbiamo mantenuto i nostri mercati aperti,” e parlando dall’Ufficio Ovale ha aggiunto. “Oggi mettiamo fine a questa pratica ingiusta. Imporremo tariffe reciproche per garantire parità di condizioni ai lavoratori e alle imprese americane”.
Trump ha riconosciuto che queste misure potrebbero portare problemi economici: “Sì, i prezzi potrebbero salire”, ha ammesso. Ma ha poi aggiunto: “I benefici a lungo termine di riportare i posti di lavoro in America e garantire un commercio equo superano di gran lunga i costi temporanei”.
Parlando dell’Europa, Trump ha ripetuto che è tosta nell’imporre le sue tariffe e certe multe alle aziende americane – lanciando poi ulteriori accuse all’UE durante una successiva conferenza stampa con il presidente dell’India Narendra Modi, in cui Trump ha detto che gli europei “devono pagare di più perchè gli Stati Uniti stanno aiutando l’Ucraina mentre l’Europa invece non ha fatto sentire il suo peso in termini di denaro”.
Prima, parlando di tariffe, Trump aveva rivelato ai giornalisti che avrebbe voluto i dazi reciproci per l’Italia, la Spagna, la Francia già nel suo primo mandato ma che la pandemia “per la quale molte persone stavano morendo in questi paesi” gli ha fatto cambiare idea, aggiungendo: “Ho un cuore io”.
Un cuore che però batte forte per Elon Musk quando attua i licenziamenti degli impiegati federali a tutti i livelli. Apparso accanto a Trump e con sulle spalle il figlioletto X, davanti ai giornalisti l’uomo più ricco del mondo ha insistito che la riduzione del personale federale migliorerà l’efficienza del governo e ridurrà gli sprechi e la spesa pubblica, mentre la sua Tesla siglava un altro contratto di 400 milioni di dollari con il Pentagono.
Intanto Trump, grazie alla maggioranza ubbidiente dei senatori repubblicani, è ad un passo dall’ottenere un cabinet di governo con tutte le sue scelte più pericolanti. Robert F. Kennedy Jr. ha già giurato come Segretario alla Salute, e anche Tulsi Gabbard alla direzione della National Intelligence è stata confermata.
Ha passato lo scoglio della commissione ma non ancora quello dell’intero Senato, anche Kash Patel, il fedelissimo MAGA che Trump pretende alla guida dell’FBI con l’intento dichiarato di volerla “purgare”.
La marcia in più della settimana di Trump ha avuto il clou con la telefonata con Vladimir Putin del 12 febbraio 2025, definita dal presidente americano “lunga e altamente produttiva” durante la quale hanno concordato di avviare i negoziati per porre fine alla guerra in Ucraina. La pace si avvicina? I critici accusano Trump di aver già concesso tutto a Putin e l’ex consigliere della sicurezza nel primo mandato di Trump, John Bolton, ha detto che le proposte a Putin divulgate da Trump e il suo Segretario alla Difesa Pete Hegseth potevano essere state scritte dal Cremlino. Insomma una ricerca della pace che appare una politica di appeasement della Russia.
Ma l’indice di gradimento di Trump, da quando è rientrato alla Casa Bianca, resta in salita. Un sondaggio di CBS News indica che il 70% degli intervistati ritiene che Trump stia mantenendo le sue promesse elettorali e il tasso di approvazione generale di Trump ha raggiunto il 53%.
Con i giornalisti, il presidente trascorre ore vantandosi di aver risposto in poche settimane a più domande che Biden in quattro anni (anche se questa settimana ha vietato l’accesso ai reporters dell’Associated Press perchè la loro agenzia si rifiuta di riconoscere il Golfo del Messico come Golfo d’America). Trump quindi vuol dimostrare che manterrà tutte le promesse elettorali rivoluzionando il ruolo del governo federale e quello degli USA nel mondo. Il sostegno tra i suoi elettori cresce – anche se l’inflazione non scende e il prezzo delle uova è raddoppiato – ma alcuni suoi ordini esecutivi hanno anche provocato diverse azioni legali con magistrati federali che li hanno bloccati.
L’impatto politico a lungo termine di questo ritmo decisionale forsennato di Trump rimane impressionante quanto incerto e appare inevitabile che lo scontro diventi prima o poi costituzionale e approdi alla Corte Suprema.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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