TORTU A TARRAGONA “AGLI EUROPEI I 100, POI 200”

Agli Europei per correre i 100, in futuro saranno i 200 la sua gara. Filippo Tortu “sbarca” da star a Tarragona per i Giochi del Mediterraneo dopo il record nei 100 metri di Madrid una settimana fa, trovando ad accoglierlo il dt Elio Locatelli ed in generale un ambiente a lui congeniale. “Sono tornato in Spagna ma sembra di essere in Italia, sembra di essere a Roma con tutte queste bandiere. Si respira una bellissima atmosfera, sono i miei primi Giochi del Mediterraneo, sono carico per la staffetta e fiducioso” le sue prime parole al villaggio degli atleti. Gli ultimi giorni sono stati intensi con tante interviste, tante domande e tante curiosità dopo il suo exploit, ma c’è qualcosa che lui stesso indica come non “sviscerato” e cioè le sensazioni che ha vissuto tra batteria e finale. “Dopo il 10″04 non dico che non fossi soddisfatto del tempo perchè era comunque un ottimo risultato, ma pensavo di fare meglio. Così con mio padre abbiamo capito gli errori fatti, abbiamo messo a posto due cose ed alla fine è successo quello che è successo. Quale l’errore? Avevo corso pensando molto di battere il cinese (Bingtian Su, ndr) e questo ha modificato totalmente il mio modo di correre e mi sono danneggiato da solo. Se invece avessi corsi la finale pensando di batterlo e lo avessi battuto sarebbe andata ancora meglio” aggiunge ridendo il portacolori delle Fiamme Gialle.

Il dt Locatelli si dice convinto che la sua  “gara” sono i 200 metri, l’azzurro è d’accordo e lo sottolinea con decisione:”L’esperienza di Locatelli guarda lontano. Non sbaglia, perchè la mia gara sono i 200 metri e quindi in futuro penso che mi concentrerò più su quella specialità. Però penso a quest’anno, penso agli Europei e penso che agli Europei correrò i 100 metri”. E dopo aver battuto il record italiano dei 100 metri, c’è anche quello dei 200 da battere, sempre Pietro Mennea sulla sua strada:”No, quello è troppo. Imbattibile. Quindi non ci penso neanche”. Intanto, però, il record dei 100 metri non gli ha certamente cambiato la vita:”No, faccio ancora atletica e faccio ancora l’università. Vivo ancora nello stesso posto, quindi la vita è rimasta uguale, c’è solo un 9 anziché il 10 davanti al mio personale, ma la vita è rimasta la stessa. Poco alla volta, sto realizzando di essere il primo italiano di sempre sotto il muro dei 10 secondi. E’ stato qualcosa di fantastico, emozioni che non avevo mai provato. Il casino mediatico che si è scatenato intorno a me fa sicuramente piacere, ma non mi ha stralunato anche perchè si parla soprattutto di atletica”.

Intanto, gli esami universitari lo hanno visto altrettanto protagonista con un 27 in economia aziendale ed un 23 in storia dell’economia. Qui a Tarragona sarà impegnato, come già previsto, solo nella staffetta 4×100. “Per me è un onore. E’ la nazionale, non si può chiedere di più”.

“In particolare, la staffetta è una gara cui tengo molto  perché si vive un momento particolare di squadra in uno sport individuale”. Nei giorni scorsi, è anche arrivato un contatto con Livio Berruti:”Gli ho detto che questo record è dedicato in particolar modo a lui perché tutti i velocisti del mondo dovrebbero guardare le sue gare. E poi anche per come ha vissuto lo sport è un grande esempio. La Juve? Ho visto che Del Piero ha fatto un tweet e anche la Juve ieri ha messo una foto con la maglia che mi hanno regalato a Tiki Taka con scritto 9″99, queste sono soddisfazioni inaspettate” ha aggiunto, con la richiesta di conferma che non si monterà la testa. “Se lo confermassi mi starei montando la testa, devono dirlo gli altri”.
(ITALPRESS).

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