Team Usa punta l’oro, Curry e Durant “Affronteremo i migliori”

di Giorgio La Bruzzo
PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Rilassati e sorridenti, ma consapevoli di essere obbligati a vincere. Stephen Curry e Kevin Durant, dopo le vittorie condivise ai Warriors, sono ai Giochi di Parigi per guidare assieme al portabandiera LeBron James il Team Usa al quinto oro olimpico consecutivo. Un traguardo a metà fra la missione e l’obbligo ma senza snobbare nessuno: la marcia di avvicinamento al torneo ha visto arrivare cinque vittorie su cinque ma le ultime due con Sud Sudan e Germania sono state faticosissime. “Siamo felici di essere qui, non vediamo l’ora di affrontare alcuni dei giocatori migliori al mondo”, assicura l’ala dei Phoenix Suns, già tre ori al collo e top scorer All Time della nazionale a stelle e strisce. Prima Olimpiade invece per Curry (“l’atmosfera è elettrica”), che si gode l’opportunità di ritrovare come compagno di squadra Durant dopo i due Anelli vinti a San Francisco (“c’è rispetto fra di noi, so quanto lavora duro e il fatto di conoscerci ci è di aiuto”) e soprattutto l’occasione di scendere in campo insieme a LeBron James, fin qui sempre rivale per il titolo: “E’ un’esperienza unica, il suo modo di giocare parla per lui”. Nè Curry nè Durant sono preoccupati dalla differenza, anche a livello normativo, fra basket Nba e basket Fiba, che è quello che si giocherà a Parigi (“quando la partita inizia, è sempre pallacanestro”, concordano) ma quello che cambia è il percorso. “Qui non sono 82 partite come in regular season – sottolinea il play dei Warriors – ma è più uno sprint, come nella March Madness. Bisogna approfittare di ogni giorno, di ogni allenamento”. E guai a sottovalutare le avversarie perchè “sono tutte delle contender – avverte ancora Curry – Se sono qui è per una ragione. Se noi siamo le stelle dei Giochi? Non saprei, siamo atleti che rappresentano il proprio Paese”. “Ci sono anche Antentokounmpo, Jokic, ci sono qui i migliori giocatori al mondo”, gli fa eco Durant, più che felice di avere stavolta LeBron dalla sua parte (“Non salta come quando aveva 25 anni ma salta ancora abbastanza alto…”, sorride) nella rincorsa al titolo olimpico. “Chi vorremmo affrontare? Chiunque giochi la finale”, sentenzia Curry. Perchè alla fine, per gli Usa, conta solo quello: arrivare fino in fondo e prolungare la striscia iniziata a Pechino 2008 dal Redeem Team.
– foto Glb/Italpress –
(ITALPRESS).

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