TAV, CHIAMPARINO “FOLLE ISOLARE NORD OVEST”

“Se il governo bloccherà la Torino-Lione io sono pronto ad andare fino in fondo e convocare un referendum popolare”. Cosi’, in un’intervista al quotidiano la Repubblica,
il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, che aggiunge: “Sono pronto a farlo, anche se mi auguro che il governo non prenda una decisione così folle come quella di bloccare una ferrovia che è strategica sotto tutti i punti di vista: economico, ambientale e culturale. Bloccarla significa isolare il nord ovest”. “Io mi aspetto che Toti e Fontana battano un colpo – sottolinea -. Se si dovesse mai davvero bloccare la Torino-Lyon, anche le altre grandi opere, a partire dal Terzo Valico e dalla Pedemontana, sarebbero da rivedere, perché perderebbe forza il progetto di piattaforma logistica del nord ovest”. Non è una minaccia, tiene a precisare Chiamparino “ma è evidente che le cose non si fanno a metà. Se non c’è un sistema, il valore strategico dell’investimento viene meno. È troppo comodo se si guarda solo ai propri interessi”. Secondo il governatore del Piemonte “c’è sicuramente disinteresse verso il nostro territorio. L’incertezza sulla Tav è il segno più eclatante, ma anche sull’Asti-Cuneo ci si è fermati quando mancava solo l’ultimo passaggio per veder completata un’opera attesa da decenni. Non so se è così perché non si conoscono bene i problemi, o se ci sono ragioni politiche: perché io non appartengo alla tribù dei 5 stelle e allora non vengo preso in considerazione”. “Trovo intollerabile questo balletto – aggiunge -. Al mattino si fa la Tav, quando si va a dormire non si fa più. Nulla si governa in questo modo, se fossero alla guida di un’azienda l’avrebbero già fatta fallire. È stucchevole”.
“I leghisti, che ormai sono tutto il centrodestra, hanno preso voti anche promettendo le grandi opere, e penso che debbano far sentire la loro voce – sottolinea -. Invece mi pare che su questo siano alla mercé dei grillini che usano la Tav per mandare messaggi al proprio elettorato”. “Non si può dare via libera al Tap e allora fermare la Torino-Lyon – spiega -. E si lancia un messaggio per bilanciare le uscite di Salvini sulla politica interna. Mi amareggia un po’ che sia fatto sulla pelle del Piemonte e dei piemontesi per i quali la Tav significa sviluppo”.
“Voglio convocare a settembre gli ‘Stati generali del Piemonte economico’ – aggiunge -. Coinvolgere le categorie produttive, i sindacati e le forze politiche. Mi aspetto che per allora il governo abbia detto un ‘sì’ chiaro alla Tav”. Al ministro Toninelli “ho chiesto un appuntamento e non ha mai risposto. Ma io non sono un mendicante. Se ci si parla solo per tweet, mi comporterò nello stesso modo. È evidente che questo governo va avanti a messaggi, cose concrete ne ha fatte ben poche. Spero che il sì all’alta velocità sia presto una di queste”.

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