Tari, quando si paga: scadenze e chi deve pagare la tari. Casi particolari: quando non si paga (esenzione tari) e cosa fare in caso di arretrati non pagati.
Tari, che cos’è
Partiamo dalla domanda più semplice, che cos’è la Tari? La Tari è la tassa che si paga al Comune di residenza per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
La tari, dunque, è un’imposta comunale ed è l’abbreviazione di TAssa sui RIfiuti. E’ stata introdotta il 27 dicembre 2013 con la Legge di Stabilità 2014.
Il presupposto della TARI è il possesso o l’uso (a qualsiasi titolo) di locali (immobili, fabbricati…) o aree scoperte (giardini, proprietà terriere) adibiti a qualsiasi uso, suscettibili a produrre rifiuti urbani.
Chi deve pagare la Tari
La tari è dovuta da qualsiasi utilizzatore di suolo privato, scoperto o coperto che sia. Anche chi non ha una casa di proprietà, dunque, deve pagare la tari. La Tari parte dal presupposto che chiunque stia utilizzando una superficie calpestabile è soggetto alla produzione di rifiuti urbani e per questo deve contribuire alle casse del Comune.
La Tari va pagata dal “capofamiglia” al proprio comune di residenza. Un lavoratore fuori sede dovrà versare la tari dal momento in cui farà il cambio di residenza.
Chi deve pagare la tari? Devono pagare la tari tanto i proprietari quanto gli inquilini in affitto. In caso di abitazione in affitto, però, se la locazione non supera i 30 giorni nel corso di un anno (in caso di affitto di una casa vacanza o di una casa in disuso in cui non si ha residenza) la tari non è dovuta.
Casa cointestata, chi paga la Tari
Se poi l’immobile è in multiproprietà (casa cointestata) ossia vi sono più proprietari, a pagare la tari sono tutti i proprietari in base alla quota di possesso.
Chi paga la tari nel condominio
La tari in un condominio non vede differenze. Nel condominio, infatti, l’amministratore non ha obblighi né vincoli di solidarietà nei confronti dei condomini che sono gli unici soggetti tenuti al versamento della tassa dei rifiuti, in quanto occupanti.
Tari, quando non si paga
Come premesso, la tari non si paga quando l’immobile non è utilizzato e quando vi sono le condizioni oggettive come la mancanza degli allacci alle utenze di luce, gas e acqua.
L’esenzione della TARI vede, a livello comunale, normative molto diversificate. In molti comuni, infatti, è possibile vedere esenzione o forti riduzioni della tari per chi esegue il compostaggio domestico e dimostra di avere un composter sul terrazzo, in giardino o sul balcone di casa.
Tari, quando si paga: scadenza
La scadenza della Tari può variare da amministrazione in amministrazione. In genere la scadenza della tari è fissata entro aprile o giugno. In molti comuni è possibile pagare la tari a rate. Nel Comune di Napoli, per esempio, la scadenza della Tari a rate è così disposta:
- 1° rata entro 16 maggio
- 2° rata entro 16 giugno
- 3° rata entro 16 luglio
- 4° rata entro 16 settembre
- 5° rata entro 16 novembre
Nel Comune di Salerno, la scadenza della prima rata è fisata entro il 30 aprile 2017.
Tari, calcolo dell’importo
La tassa si compone di una parte fissa e di una variabile che differisce in ogni comune d’Italia. E’ il comune di residenza che inoltra i bollettini di pagamento per la tassa. La tassa fa riferimento a un intero anno solare e per questo è concesso il pagamento a rate con bollettini precompilati.
Tari non pagata
Cosa succede se non pago la tari? In caso di dimenticanza, il contribuente è passibile a more ed eventuali sanzioni. L’accertamento dovrà essere compiuto e segnalato entro 5 anni. Per questo motivo, i bollettini di pagamento della Tari vanno conservati per 5 anni.
In caso di accertamento tardivo (dopo 5 anni), il contribuente non dovrà pagare alcuna tassa arretrata ne’ tanto meno more o sanzioni.