Chi deve pagare la tari, l’inquilino o il proprietario dell’immobile? Ecco il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate e come si calcola l’importo da pagare con la tari.
Se hai preso in locazione un immobile e ti stai interrogando su chi deve sostenere la spesa relativa al pagamento della tassa sui rifiuti, sei arrivato nella pagina giusta. Ecco tutte le informazioni su chi deve pagare la tari, se l’inquilino o il proprietario e informazioni sul calcolo dell’importo da pagare.
Tari chi la paga: inquilino o proprietario?
La tassa della spazzatura va pagata da chi produce i rifiuti. Quando si prende in affitto una casa, dovrà sostenere il pagamento della tari l’inquilino. Ad affermarlo è la Legge di Stabilità 2014, mediante la quale è stata introdotta la IUC e sono state scanditi tutti gli oneri a carico del detentore (cioè l’inquilino) e il possessore (cioè il proprietario) dell’immobile.
Secondo l’articolo 642, il soggetto passivo di Tari è chiunque detenga o possieda un immobile, quindi l’articolo fa riferimento esplicito all’inquilino (detentore) ma bisogna anche considerare la durata del contratto di locazione della casa.
La tari la paga l’inquilino o il proprietario?
Tari, chi la paga: inquilino o proprietario? Per contratti di durata inferiore ai 6 mesi, la tari è pagata dal proprietario dell’immobile che, però, ha la facoltà di scegliere un addebito forfettario della quota all’inquilino che dovrà addizionarlo al canone di locazione.
Per i contratti d’affitto di durata superiore ai 6 mesi, l’obbligo di pagare la tari è sempre a carico dell’inquilino.
Cosa succede se l’inquilino non paga la tari?
Se l’inquilino dimentica di pagare la tassa sui rifiuti può eseguire un ravvedimento operoso (pagarla in ritardo) oppure, quando il Comune provvederà a eseguire i controlli, dovrà accollarsi non solo il pagamento della tari con gli interessi maturati per il ritardo, ma anche una sanzione più salata rispetto a quella che pagherebbe mediante il ravvedimento operoso. Se l’inquilino non paga la tari, al proprietario della casa non succede nulla a patto che abbia un contratto d’affitto legalmente registrato.
Tari, come calcolare l’importo
Chiarito a chi spetta il pagamento della tari tra inquilino e proprietario, passiamo subito a capire come si calcola l’importo da pagare.
Il calcolo non è semplice perché la tari è proporzionale alla superficie calpestabile dell’immobile, al numero dei componenti che abitano nell’immobile e al comune di residenza.
La tari è infatti composta da una quota fissa per il cui calcolo bisogna moltiplicare i metri quadrati dell’immobile per la tariffa corrispondente al numero degli occupanti. Se nell’immobile vi sono più residenti, il numero dei componenti viene reperito negli archivi anagrafici del comune. Se, in casa, non vi sono residenti, il numero di occupanti in realtà è determinato in via presuntiva in rapporto alla superficie calpestabile, secondo la seguente tabella:
- da mq 0 a mq 45: 1 componente convenzionale
- da mq 46 a mq 60: 2 componenti convenzionali
- da mq 61 a mq 75: 3 componenti convenzionali
- da mq 76 e oltre: 4 componenti convenzionali
La tariffa quota fissa e la tariffa quota variabile da moltiplicare per il numero di abitanti, sono consultabili nella delibera del Comune di residenza.
Per facilitare il calcolo della Tari è possibile sfruttare il servizio offerto da Caf e patronati locali che potranno non solo calcolare l’importo della Tari ma anche aiutarvi nella compilazione del modello F24 per pagare l’importo.
In genere il Comune fa recapitare a casa di ogni contribuente un bollettino precompilato con l’importo da pagare. Se il bollettino non dovesse arrivare, rivolgetevi al comune di residenza oppure al Caf locale.