“O si dà una scossa strategica all’intera politica di governo – con una visione che sia omogenea, coerente, condivisa – o questo Paese è destinato a una decrescita molto infelice”. Lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera il presidente del Parlamento Europeo e vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani.
Nella Lega “se vogliono essere coerenti, devono ricordare che il patto sottoscritto con noi e votato dai cittadini è più importante di quello siglato con Di Maio: sottostare al ricatto del M5S li fa diventare complici”, aggiunge.
Quanto alla flat tax, per Tajani “il 15% di tassazione è insostenibile, noi abbiamo sempre parlato di una aliquota al 23%. E l’abbassamento delle aliquote deve riguardare tutti, ceto medio come imprese. Una manovra per abbattere la pressione fiscale deve essere un elettrochoc per rimettere in moto l’economia. E perché lo sia, deve essere inserita in una cura a 360 gradi. Si deve puntare sull’impresa — intendendo con essa tutta l’attività produttiva, dall’agricoltura al commercio —, sulle infrastrutture, sull’economia reale nel suo complesso. Detassare i contributi per i nuovi assunti, per chi magari viene richiamato al lavoro a 40-50 anni, è molto più utile a rimettere in moto consumi e produzione di quanto non lo sia il reddito di cittadinanza. Così come sarebbe importantissimo pagare in due o tre anni i debiti che la pubblica amministrazione ha nei confronti delle imprese, sono 50 miliardi che non verrebbero calcolati come sforamento al rapporto deficit/Pil”.