Swiatek regina a Parigi, Kenin si arrende in due set

Che fosse una predestinata sembrava chiaro un po’ a tutti. Era però difficile immaginare che, a soli 19 anni, avrebbe già messo la firma su un torneo dello Slam. Nella finale del Rolan Garros femminile, terzo Slam stagionale che si è concluso sulla terra battuta di Parigi, la polacca Iga Swiatek, n.54 del ranking mondiale, ha sconfitto per 6-4 6-1, in un’ora e 24 minuti di partita, la statunitense Sofia Kenin, n.6 Wta e quarta testa di serie. Per la 19enne di Varsavia, che da lunedì salirà al numero 17 del ranking e che nell’albo d’oro subentra all’australiana Ashleigh Barty, è il primo titolo in assoluto vinto in carriera, che arriva proprio in uno degli appuntamenti più prestigiosi del circuito. Tra le due c’era solo un precedente, vinto in due set da una Swiatek poco più che bambina proprio sul “rosso” francese, negli ottavi del torneo junior del 2016. La polacca parte subito decisa (3-0), poi nel quinto gioco si complica la vita commettendo quattro errori tra cui un doppio fallo e restituisce il break. Kenin riprende coraggio e la riaggancia sul 3 pari. Nell’ottavo game, alla terza opportunità, la giovane dell’Est strappa di nuovo la battuta alla sua avversaria (5-3): in quello successivo però, dopo aver fallito un set-point, la rimette in corsa (5-4). Nel decimo gioco Swiatek chiude 6-4 un primo set con troppi errori da entrambe le parti. Una bella risposta di diritto che atterra proprio all’incrocio delle righe permette a Kenin di partire con break di vantaggio nella seconda frazione ma lo restituisce immediatamente, mostrando molta meno grinta del solito. Swiatek passa a condurre per 2-1 ed al cambio campo la statunitense chiede il medical time out per un problema alla gamba sinistra, al rientro in campo visibilmente fasciata. Il problema deve essere abbastanza serio perché Kenin non riesce a correre come sa: Swiatek non si distrae allunga a sei la striscia di game consecutivi, chiude con un diritto incrociato e vola sul trono di Parigi, prima polacca a riuscire nell’impresa, senza peraltro perdere nemmeno un set, come capitò ad esempio alla Henin nel 2007. Non ci sono dubbi: in piena pandemia da Covid-19, è nata una autentica stella.
(ITALPRESS).

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