Scoppia la polemica politica per la Supercoppa che si giocherà in Arabia Saudita il prossimo 16 gennaio tra Juventus e Milan. Dopo aver dato l’avvio alla vendita dei biglietti che in poche ore ha portato al numero di 50.000 tagliandi ventuti, è risultato evidente che un ampio settore dello stadio “King Abdullah Sports City Stadium” di Gedda, sarà riservato solo agli uomini. Ma le donne potranno comunque andare ad assistere al match, e potranno farlo anche da sole per un evento che passerà alla storia come il primo a cui le donne saudite potranno assistere dal vivo. Lo rivendica con orgoglio il presidente della Lega di serie A Gaetano Miccichè, che ha scritto una lettera aperta indirizzata ai tifosi ed appassionati di calcio italiano, spiegando le ragioni di questa scelta e le novità che un evento come questo porterà. “Il calcio non fa politica, ma ha un ruolo sociale, in questo caso di veicolo di unione e comunanza tra popoli che non ha uguali in nessun altro settore. In poche ore di prevendita la Supercoppa a Gedda ha registrato il sold out, un evento di una portata internazionale atteso con grande entusiasmo dai tifosi locali. Con il benestare di Fifa, Uefa e Confederazione asiatica stiamo andando a disputare una gara di calcio ufficiale in un Paese con proprie leggi sedimentate da anni, dove tradizioni locali impongono vincoli che non possono essere cambiati dal giorno alla notte” le parole del numero uno della Lega.
“In Arabia Saudita nelle scorse settimane sono stati organizzati una serie di eventi sportivi per aprirsi gradualmente al mondo. L’Arabia Saudita da molto tempo non concedeva visti turistici: il calcio ha sorpassato anche questi vincoli, e chi vorra’ potra’ venire dall’estero a vedere il match grazie a un permesso legato al biglietto della partita. Ogni cambiamento richiede tempo, pazienza e volonta’ di confronto con mondi distanti. Fino allo scorso anno le donne non potevano assistere ad alcun evento sportivo, da pochi mesi hanno accesso ad ampi settori dello stadio, che hanno iniziato a frequentare con entusiasmo, e noi stiamo lavorando per far si’ che nelle prossime edizioni che giocheremo in quel Paese possano accedere in tutti i posti dello stadio. E voglio precisare che le donne potranno entrare da sole alla partita senza nessun accompagnatore uomo: la nostra Supercoppa sara’ ricordata dalla storia come la prima competizione ufficiale internazionale a cui le donne saudite potranno assistere dal vivo”. Discorso diverso quello riferibile alla vicenda del giornalista dissidente Jamal Khassogi, che porta a dire a Miccichè che “quando noi abbiamo preso questa decisione la vicenda non era avvenuta. Se fosse gia’ avvenuta, probabilmente non avrei fatto questa scelta”.
La lettera di Miccichè arriva dopo che la polemica aveva provocato, trasversalmente, diverse reazioni soprattutto di natura politica. “Che la Supercoppa italiana si giochi in un paese islamico dove le donne non possono andare allo stadio se non sono accompagnate da un uomo e’ una tristezza, una schifezza, io la partita non la guardo. Dove sono le femministe italiane e le Boldrini di turno? Io un futuro simile in Italia per le nostre figlie io non lo voglio” le parole del vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini. “E’ la morte del calcio, la morte dei valori sportivi di rispetto, di divertimento e di uguaglianza. Ditemi voi se la Supercoppa, nel nome del business e di qualche milione di euro, puo’ essere giocata a migliaia di chilometri di distanza in un Paese con dei problemi e dove le donne possono andare allo stadio solo se accompagnate. E’ una vergogna: da milanista non guardero’ assolutamente questa partita e mi vergogno di chi ha svenduto gli ideali sportivi al Dio denaro” ha detto ancora il vicepremier. “Esprimo il mio piu’ vivo disaccordo per la decisione, da parte della Lega Serie A, di far disputare la finale di Supercoppa italiana in uno stadio dove le donne potranno entrare solo se accompagnate da uomini ed assistere alla partita segregate in appositi recinti” afferma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle Pari Opportunità, Vincenzo Spadafora.
Sull’argomento è intervenuta anche l’ex presidente della Camera Laura Boldrini, evocata da Salvini. “Io mi chiedo come sia stato possibile arrivare ad un accordo simile. Come si e’ arrivati a fare questa competizione tutta italiana in Arabia? Si tratta sicuramente di motivi economici, ma i diritti delle donne non sono negoziabili o barattabili. Credo sia stato un accordo scellerato” ha dichiarato l’attuale deputata di Liberi e Uguali.
“Il nostro Paese e il mondo del calcio non possono e non devono accettare alcun tipo di discriminazione di genere: non esistono discriminazioni banali, ogni discriminazione e’ una forma di violenza” le parole di Giulia Bongiorno, ministro per la Pubblica amministrazione, mentre molto dura è stata la reazione di Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia. “Supercoppa italiana Juve-Milan in Arabia Saudita. Le donne possono andare solo accompagnate nel settore famiglie, da sole no, perchè l’Islam non lo ammette. Quindi una donna italiana che volesse comprarsi il biglietto per vedere la partita da sola o con un gruppo di amiche, non puo’ farlo. Ma che schifo e’? Abbiamo venduto secoli di civiltà europea e di battaglie per i diritti delle donne ai soldi dei sauditi? La Federcalcio blocchi subito questa vergogna assoluta e porti la Supercoppa in una nazione che non discrimina le nostre donne e i nostri valori”.
Netta, infine, anche la posizione dell’ex ministro dello sport Luca Lotti:”Più di due mesi fa avevo lanciato l’allarme sulla finale di Supercoppa italiana in Arabia Saudita. Oggi non posso che unirmi a quanti, in queste ore, stanno esprimendo la loro preoccupazione. Chi ama il calcio rifiuta tutte le barriere culturali. Sempre”.
(ITALPRESS).
SUPERCOPPA CON SETTORE UOMINI, LEGA “DONNE LIBERE”
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