“Siamo qui per partecipare al ricordo di una strage con la quale è iniziata una stagione terribile, nella quale abbiamo temuto che la nostra democrazia fosse seriamente sotto attacco. Esprimiamo a Milano solidarietà fraterna, in un momento in cui i giovani e le piazze ci chiedono coesione e concretezza, di dimenticare ogni forma di aggressività, per costruire il futuro”. Lo ha detto il presidente Vincenzo De Luca, in Piazza Fontana, a Milano, in occasione del 50mo anniversario della strage terroristica che, il 12 dicembre 1969, uccise 17 persone. Nei locali dove avvenne l’esplosione, ha sede oggi Spazio Campania, sede istituzionale della Regione, e Unioncamere Campania a Milano.
De Luca ha partecipato quindi alla seduta straordinaria del Consiglio comunale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e successivamente alla cerimonia organizzata dall’Associazione delle Vittime in piazza Fontana.
A introdurre l’iniziativa è stato Andrea Prete, Presidente di Unioncamere Campania, partendo da un ricordo personale: “Avevo 14 anni quando esplose la bomba. Un evento che cambiò per sempre la vita e il pensiero di moltissimi giovani. Credo che alla lunga quella strage abbia consentito al nostro Paese di esprimere meglio la propria voglia di democrazia. La nostra sede si trova solo per caso nel luogo dell’attentato, ma questa coincidenza ci offre oggi l’occasione di un ulteriore, importante incontro tra Campania e Lombardia, dopo tutti gli eventi organizzati in questi mesi, per creare collaborazioni e sinergie in tutti i settori, dall’economia alla cultura, fino alla promozione del talento e della ricerca”.
La presenza delle istituzioni campane a Milano e’ stata anche l’occasione per presentare il progetto “IlluMIna, Conversazioni culturali da Milano a Napoli”, realizzato in collaborazione con l’Università degli studi di Napoli Federico II e l’Università Statale, alla presenza dei rettori Gaetano Manfredi e Elio Franzini.
“La Regione Campania ha scelto questo luogo non solo per il ricordo di quella strage ma anche perché sentiamo ancora l’esigenza di capire fino in fondo cosa è stata e ha rappresentato la bomba di Piazza Fontana” ha esordito Massimo Adinolfi, moderatore dell’evento, docente di Filosofia presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, coordinatore del progetto IlluMIna. “Un progetto culturale nuovo – ha proseguito – che vuole tenere assieme Milano e Napoli, che furono le due capitali e centri di diffusione della cultura umanistica e illuministica in Italia. Ci richiamiamo al significato dell’Illuminismo, che vuole dire buona politica e diffusione della conoscenza”.
Previsti nei prossimi mesi dieci incontri sull’asse Napoli-Milano, con docenti e intellettuali del calibro di Carlo Sini, Eva Cantarella, Francesco Piccolo, Massimo Osanna, Rosanna Purchia. Vere e proprie lezioni di umanesimo aperte a un pubblico largo e, soprattutto, ai giovani.
“Grazie per avere portato la Campania a Milano – ha detto Lorenzo Lipparini, assessore alla Partecipazione di Palazzo Marino – e grazie anche per aver essere al nostro fianco in occasione della commemorazione della strage. La memoria è parte fondamentale del nostro bene comune e il nostro ruolo è proprio quello di coinvolgere i cittadini nella promozione del bene comune”.
Elio Franzini, rettore dell’Università statale di Milano, è partito dal ricordo personale della strage: “Un giorno in cui il silenzio assordante della piazza ci fece capire che la nostra vita non sarebbe più stata la stessa. Oggi vogliamo ricostruire un nuovo illuminismo, che ci aiuti a progettare un futuro migliore”.
Il rettore della Federico II Gaetano Manfredi ha ricordato che “uno studente su 10, in Italia, frequenta le nostre sue Università. Per questa ragione, vogliamo dare il nostro contributo attraverso un lavoro sempre più intenso di scambi e dialoghi culturali e nel campo della ricerca”.
Infine il governatore De Luca: “Non credo che oggi la democrazia italiana sia a rischio, ma penso possa prendere piede una stagione politica segnata da momenti di aggressività e tensione. Tocca alla politica cambiare rotta, ma serve un salto culturale e servono gruppi dirigenti attrezzati. Il collegamento col progetto IlluMIna, è chiarissimo: la cultura può aiutare la politica a ricostruire la coscienza nazionale, in un momento in cui sembra prevalere un nuovo stato di natura, dominato da messaggi brutali, spesso veicolati attraverso la Rete, con tutti i suoi condizionamenti propagandistici. Giornate come questa, dove condividiamo ricordi e valori, ci danno forza e speranza”.