Il governatore lucano, Marcello Pittella è intervenuto oggi, a Potenza – nell’aula magna della sede dell’Università degli Studi di Basilicata del rione Francioso – alla “Giornata della Legalità in ricordo della strage di Capaci”, promossa da Regione, Commissione Antiracket ed ufficio scolastico regionale. Presenti all’incontro, tra gli altri, la rettrice dell’Università, Aurelia Sole, il Prefetto di Potenza, Giovanna Cagliostro, la dirigente dell’ufficio scolastico regionale, Claudia Datena, ma anche il commissario regionale Antiracket e Antiusura, Luigi Gay ed il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, Francesco Curcio.
“Partirei da una considerazione e da una constatazione: da come la globalizzazione – ha detto il presidente Pittella – abbia cambiato, nel giro di pochi anni la fisionomia del mondo e della nostra società. Se da un lato l’essere globali ha consentito soprattutto a noi piccoli di migliorare performance economiche e finanziarie, dall’altro ha trovato in particolare la nostra società, fragile nel contenere la disarmonia di valori determinata”.
“Ci siamo ritrovati in questi anni – continua Pittella – a vivere, anche grazie ad una tecnologia particolarmente invasiva, un contesto di vita, di relazioni e di impegno istituzionale e di responsabilità non sempre adeguato alle sfide del momento. Si è verificata una perdita di riferimenti certi, come ad esempio lo Stato. Per questo motivo il corto circuito verificatosi nel rapporto tra il cittadino e lo Stato è un vulnus particolarmente importante, significativo e grave nel determinare devianze, malaffare, malavita, al pari dell’indifferenza. La perdita di funzione della scuola quale luogo di crescita e di formazione, la perdita di funzione delle istituzioni che abbiamo vissuto nel 1992 o nel 1968 – ha ricordato il governatore – hanno determinato, nel vivere globale, una disgregazione di valori che non sempre risponde all’etica della responsabilità. Mi chiedo: su quali riferimenti costruiremo le possibili certezze del futuro (che non sono solo economiche, finanziarie e lavorative)? A quali punti di riferimento ci rivolgeremo per costruire percorsi formativi che ci richiamino alla memoria e al ricordo? A quali esempi ci rifaremo per ricreare un contesto in cui ci sia più fiducia tra istituzioni e cittadini? Anche la nostra regione è attraversata in lungo e in largo da sfide che riguardano l’Italia, l’Europa, il mondo: eppure – ha evidenziato Pittella – spesso affidiamo le nostre conclusioni ad una sorta di comunicazione leggera, che tradisce l’essenza del nostro vivere civile, democratico”.
“Se per legalità si intende rispetto delle regole e delle leggi, quelle leggi – ha messo in chiaro Pittella – dobbiamo conoscerle, approfondire e vivere quotidianamente, non solo nella giornata della commemorazione. Tutto questo recupera, nella resilienza propria di un popolo come il nostro, un tema su tutti: quello della cultura, del sapere, della conoscenza e del ruolo prezioso ed indispensabile che il mondo della scuola in ogni ordine e grado deve svolgere, perché i giovani – ha concluso – possano essere artefici del nostro futuro”.