Un’ipotesi “di scuola”, uno stimolo a trovare un compromesso che potrebbe essere quello di limitare a due le retrocessioni. In Consiglio Federale oggi si discuterà degli scenari in caso di stop definitivo dei campionati e all’esame c’è la delibera di venerdì scorso della Lega di A che propone il blocco delle retrocessioni qualora la stagione non venisse completata e non ci fosse stato il tempo per emettere verdetti aritmetici. “Probabilmente messa così la proposta è destinata a non passare ma potrebbe essere uno stimolo per arrivare a una soluzione di compromesso, due retrocessioni e due promozioni qualora anche la B sia costretta a fermarsi e non possa esprimere la terza promossa con i play-off – commenta Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce, ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su RadioUno – Oppure questa nostra proposta potrebbe essere utile a ripristinare l’ipotesi di play-off e play-out in caso di stop visto che l’ultima delibera della Figc sembrerebbe escludere un cambio di format in corsa”. Vigorito, presidente del Benevento, non vuole saperne di blocco delle retrocessioni. “Posso capirlo – replica il collega – Si sente come il presidente di una squadra terz’ultima in A (il Lecce, ndr) che rischia la retrocessione a tavolino in favore di una incomprensibile promozione dalla B in assenza di play-off, sarebbe la stessa forzatura”.
Anche Claudio Fenucci, ad del Bologna, ritiene che ci siano altre soluzioni “per privilegiare il merito sportivo. Credo stia a Gravina trovare la mediazione fra i vari equilibri e interessi, che sia una riduzione del numero di retrocessioni o, come avviene in Germania, uno spareggio fra la terz’ultima della serie A e la terza della B. Una retrocessione per qualche decimale – il riferimento all’alternativa rappresentata dall’algoritmo o da una media ponderata – non sarebbe corretta sotto il profilo sportivo”.
Ma tutte queste polemiche potrebbero essere spazzate via. “Un alleggerimento sulla norma della quarantena renderebbe inutili tutti questi sforzi per ipotizzare gli scenari in caso di nuovo stop – sottolinea Sticchi Damiani – Sarebbe auspicabile, significherebbe poter concludere il campionato senza affanni e il verdetto del campo con tutte le gare disputate sarebbe quello più giusto”. “In altri Paesi il problema lo hanno risolto – gli fa eco Fenucci – Il quadro della pandemia è confortante, ci sono le condizioni perchè si possa passare dalla quarantena di gruppo a quella individuale, considerando anche l’alto numero di controlli che le società di calcio fanno: tamponi ogni 4 giorni e test sierologici ogni 15. Ci sono i presupposti per combinare la tutela della salute degli atleti e una normativa diversa per portare a termine questa stagione travagliata”.
(ITALPRESS).