Pur ritenendo “legittime le preoccupazioni legate alla tutela dei livelli occupazioni”, il comitato di direzione della Stazione unica appaltante della Regione Basilicata (Suarb) ritiene “doveroso sottolineare la pericolosità di affermazioni destituite di fondamento giuridico” ed attraverso una nota prova a fare “chiarezza rispetto ad alcune affermazioni di parte sindacale relative all’aggiudicazione dell’appalto del servizio di pulizia per le aziende del servizio sanitario regionale”.
Il riferimento dell’organismo è alle dichiarazioni dei rappresentanti sindacali di Filcams, Fisascat e Uiltucs, che avevano parlato “di mancato rispetto di leggi, capitolati d’appalto e contratti nazionali di lavoro”, contestando anche “le modalità di assegnazione dei lavori”. “Al solo fine di ripristinare l’esatta realtà dei fatti – ha evidenziato il comitato di direzione della Suarb – va tenuto presente che il fabbisogno di partenza per il servizio a base di gara è stato determinato dalle aziende sanitarie titolari del contratto di servizi sulla base delle superfici degli ambienti da pulire; ma anche che il disciplinare di gara ha regolarmente previsto all’art. 2 l’applicazione della clausola sociale così come stabilita dalla legge regionale: “In applicazione dell’art. 1 della L.R. 15.02.2010 n. 24 e fatte salve le previsioni della contrattazione collettiva, ove più favorevoli, è fatto obbligo all’aggiudicatario di utilizzare il personale già assunto dalle precedenti imprese appaltatrici, compatibilmente con la gestione efficiente dei servizi e della normativa vigente sugli appalti, nonché le condizioni economiche e contrattuali già in essere”.
La stazione unica appaltante sottolinea inoltre che “l’intera gestione del procedimento di gara è stata costantemente presidiata dalla puntale e chiara conformità di ogni suo snodo ai precetti di legge in materia e, nella specie, l’aggiudicazione è avvenuta tassativamente in conformità al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Per fugare ogni residua confusione sul criterio di aggiudicazione basti pensare, inoltre, che nessuno dei lotti relativi alla procedura di gara oggetto di attenzione è stato aggiudicato con il criterio del massimo ribasso. Una cosa, infine, è stata precisata con chiarezza: il legislatore statale ha stabilito obbligatoriamente – ha evidenziato la Suarb – che il nuovo appaltatore non è quello che offre il prezzo più basso, ma quello che organizza il lavoro nella maniera migliore. In conclusione – ha aggiunto il comitato di direzione – la Stazione unica appaltante della Regione, per il ruolo assegnatele dal legislatore regionale e nazionale, non può essere coinvolta in un percorso sindacale o datoriale che non le compete, ma soprattutto non può essere messa, come spesso accade, al pubblico ludibrio per non aver superato, quasi con un tocco di bacchetta magica, problemi che spetta ad altri affrontare e risolvere”.